La cultura

La cultura | 1 | L ETICA DEL MERCANTE La lenta rivoluzione del denaro Lo studioso americano Gene Adam Brucker (1924-2017) ha definito la società fiorentina l «impero del fiorino . Per capire come il Trecento si differenzi dall epoca precedente, è utile riflettere proprio sul fiorino, la moneta coniata a Firenze che, grazie all intraprendenza e al potere economico dei banchieri fiorentini, diventa nel XIV secolo la moneta di scambio preferita in tutta Europa. A inizio secolo, dopo aver rimpianto «Fiorenza dentro da la cerchia antica , in cui «si stava in pace, sobria e pudica (Paradiso, XV, 97, 99), Dante si scaglia proprio contro l opulenza, simboleggiata dal fiorino, «il maladetto fiore / c ha disv ate le pecore e li agni, / però che fatto ha lupo del pastore (ha traviato il gregge dei cristiani, trasformando i pastori, cioè i prelati, in lupi, Paradiso, IX, 130-132). Pochi decenni dopo, Boccaccio, che conosce l importanza del profitto (il padre è un mercante), si guarda bene dal deprecare il denaro e considerarlo sterco del demonio , come veniva spesso definito in età medievale. L autore del Decameron condanna un uso distorto del denaro (e pertanto critica sia gli avari sia gli scialacquatori); tuttavia ne ha compreso l importanza e le potenzialità, in una società sempre più competitiva, nella quale la posizione del singolo è determinata dall operosità e dall oculatezza finanziaria e i rapporti umani sono condizionati dalla capacità di ciascuno di gestire il proprio patrimonio. Abilità e virtù: i valori borghesi Si impone così l etica del mercante e, con essa, si affermano quei valori laici e borghesi dell intelligenza e dell individualità sui quali nel Quattrocento si fonderà l antropocentrismo umanistico. Gli interessi pratici hanno preso il sopravvento sugli aspetti teorici e speculativi: l uomo deve farsi da sé, non più mero esecutore di un disegno provvidenziale, ma capace di dominare la realtà grazie alle proprie virtù e plasmarla a proprio piacimento. Il mondo è un luogo di lotta e competizione, un campo di battaglia dove ciascuno deve sapersi affidare ai propri talenti, consapevole che il caso (che non è più la Fortuna dantesca, disposta dalla Provvidenza) si diverte a sconvolgere i progetti degli uomini e a frapporre capricciosamente ostacoli e imprevisti. 398 / IL TRECENTO Le mura della città toscana di Colle Val d Elsa, in una miniatura del Trecento. Fra tradizione e modernità A questo punto, può sorgere una domanda: se il fine del singolo è ottenere il successo e la ricchezza, se la logica del denaro prevale su ogni aspetto trascendente, bisogna considerare ormai superati la cortesia e il codice del comportamento cavalleresco? L intellettuale che cantava l onore, la gloria, la lealtà, ma soprattutto la gentilezza d animo, la liberalità e la magnanimità, celebrava quelle virtù civili proprio in quanto egli stesso era espressione di una nobiltà feudale, che poteva permettersi di essere liberale senza compromettere la propria ricchezza, di notevole entità e soprattutto sicura poiché proveniva dalla rendita terriera. Il mercante, al contrario, conquista la propria posizione sociale ed economica con il lavoro e il rischio personale. Il disinteresse cortese, vale a dire la noncuranza (o addirittura il disprezzo) per i beni materiali, non è più possibile. Al suo posto subentra invece un valore nuovo: la masserizia , vale a dire l amministrazione oculata del proprio capitale, la capacità di risparmiare, il calcolo avveduto che evita ogni sperpero. Ma tale nuova disposizione non comporta affatto la rinuncia ai bei costumi e ai valori cortesi in auge nelle corti feudali. Anzi, come si vede nelle novelle di Boccaccio, proprio il materialismo imperante induce talvolta a una nostalgica riproposizione di quell «onesto e virtuoso operare insidiato dalla cinica realtà quotidiana e dal prevalere del gretto utilitarismo. In tal modo, anche la classe borghese-mercantile può celebrare la generosità e la nobiltà d animo, pur senza rinunciare alle finalità pratiche del proprio agire sociale.

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento