Il magnifico viaggio - volume 1

111 Non era vinto ancora Montemalo dal vostro Uccellatoio, che, com è vinto nel montar sù, così sarà nel calo. 114 Bellincion Berti vid io andar cinto di cuoio e d osso, e venir da lo specchio la donna sua sanza l viso dipinto; 117 e vidi quel d i Nerli e quel del Vecchio esser contenti a la pelle scoperta, e le sue donne al fuso e al pennecchio. 120 Oh fortunate! ciascuna era certa de la sua sepultura, e ancor nulla era per Francia nel letto diserta. 118-120 Fortunate loro! ogni donna era sicura che sarebbe stata sepolta a Firenze, e nessuna era ancora abbandonata dal marito (nel letto diserta) perché questi si recasse in Francia. 123 L una vegghiava a studio de la culla, e, consolando, usava l id oma che prima i padri e le madri trastulla; 126 l altra, traendo a la rocca la chioma, favoleggiava con la sua famiglia d i Troiani, di Fiesole e di Roma. 121-126 L una vegliava (vegghiava) per accudire i neonati (a studio de la culla), e, per consolarli, usava quel linguaggio puerile che diverte (trastulla) per primi gli stessi genitori; l altra, filando (traendo a la rocca la chioma), raccontava ai suoi figli (favoleggiava con la sua famiglia) dei Troiani, di Fiesole e di Roma. 129 Saria tenuta allor tal maraviglia una Cianghella, un Lapo Salterello, qual or saria Cincinnato e Corniglia. 109-110 Montemalo Uccellatoio: il pri- mo è un monte di Roma, Monte Mario; il secondo è un monte che si trova a pochi chilometri da Firenze. «Qui non si allude al panorama; si tratta indubbiamente di un sormontare e decadere politicomorale. Si aggiunga che il forte sviluppo edilizio di Firenze è posteriore all esilio di Dante; è difficile che egli potesse, esule, contemplarlo impunemente dall Uccellatoio, a sole cinque miglia da Firenze (Bosco-Reggio). 112 Bellincion Berti: membro di una famiglia dell alta aristocrazia fiorentina (suocero di Alighiero I, bisnonno di Dante), che qui assurge a simbolo di cittadino onesto e perbene. 115 Nerli Vecchio: i Nerli e i Vecchietti, antiche famiglie fiorentine di parte guelfa. 117 fuso pennecchio: sono gli strumenti che servono per filare. 109-111 La magnificenza di Roma (Montemalo) non era ancora superata dal vostro monte Uccellatoio, ma essa (che), come è stata superata nell ascesa verso il fasto e la ricchezza (nel montar sù), così sarà superata nella rapidità della decadenza (nel calo). 112-117 Io vidi il nobilissimo Bellincion Berti andarsene in giro con una semplice cintura di cuoio con una fibbia d osso e sua moglie allontanarsi dalla propria toletta (venir da lo specchio) senza trucco (sanza l viso dipinto); e vidi i componenti delle altrettanto nobili famiglie dei Nerli e dei Vecchietti accontentarsi, come abbigliamento, di pelli non foderate (esser contenti a la pelle scoperta), e le loro mogli dedite alla filatura (al fuso e al pennecchio). 127-129 A quei tempi ci si sarebbe meravigliati della presenza di una donna scostumata come Cianghella, o di un politicante disonesto come Lapo Salterello, come oggi ci si meraviglierebbe se vi si trovassero persone oneste come Cincinnato e Cornelia. 118-119 era certa de la sua sepultura: le donne sapevano che sarebbero state sepolte a Firenze, e non lontano dalla città per aver dovuto seguire i propri mariti in esilio. 120 Francia: era terra di affari e traffici commerciali. diserta: latinismo (da deserere, abbandonare ). 121-124 L una l altra: «Le due figure femminili sono distinte nelle loro rispettive occupazioni, ma di fatto unificate nello spirito in quanto momenti diversi di una stessa atmosfera di pace e di mito. La loro immagine di donne oneste e probe prepara il forte contrasto con la corruzione femminile del tempo di Dante (MessinaSarpi). studio: cura attenta (latinismo). 126 d i Troiani... Roma: cioè delle leggende sulle origini di Firenze. In base alla tradizione, la città era stata fondata dai romani (a loro volta discendenti dai tro- iani) e dai superstiti fiesolani, dopo che Fiesole era stata assediata e distrutta per avere sostenuto la congiura di Catilina. 128-129 Cianghella Corniglia: Cianghella della Tosa era una gentildonna fiorentina, diventata famosa ai tempi di Dante per i suoi costumi scandalosi; Lapo Salterello era un rimatore che, dedicatosi alla vita politica, fu bandito da Firenze per brogli e baratteria; Lucio Quinzio Cincinnato era il dittatore romano, celebre per aver servito lo Stato senza alcun calcolo di tornaconto personale, tanto che fu pronto a rinunciare all incarico per tornare a coltivare il suo campicello, non appena cessò la minaccia da parte dei nemici di Roma, gli Equi (Dante lo ricorda anche in Paradiso, VI, 46-47: «Quinzio, che dal cirro / negletto fu nomato ); Cornelia era la madre dei Gracchi, esempio di coraggio e di austerità. L AUTORE / DANTE ALIGHIERI / 361

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento