Il Paradiso

Nella settima cornice, l ultima, in mezzo a fiamme ardenti, proclamano esempi di castità i lussuriosi. Vi si trova l Angelo della castità. Dalla settima cornice si passa al Paradiso terrestre, una selva verdeggiante e fiorita, luogo di ogni delizia, attraversato da due limpidi fiumi, il Lete e l Eunoè, dove si immergono e bevono le anime, dopo aver espiato le loro colpe, prima di salire al Paradiso celeste. Il Lete cancella il ricordo del male, l Eunoè ravviva quello del bene. IL PARADISO Di tutt altro tenore è l esperienza vissuta da Dante in Paradiso, dove una luce progressivamente più forte lo accompagna, con la guida di Beatrice, a una finale e rapidissima visione di Dio, che l autore confesserà di non avere gli strumenti per poter descrivere in modo adeguato. proprio la potenza dello sguardo di Beatrice a consentirgli di essere trasportato di cielo in cielo sino all Empireo: il cielo incorporeo, immobile, infinito, sede del Paradiso celeste. I nove cieli concentrici Gli altri cieli, tra loro concentrici, sono invece corporei, mobili e finiti; girano su sé stessi tanto più velocemente quanto più sono vicini all Empireo e quindi a Dio. A ciascun cielo è preposto un coro angelico. Le anime dei beati si mostrano a Dante nei diversi cieli dove egli di volta in volta si trova (ciascuna nel cielo che rappresenta la sua specifica e peculiare virtù morale), ma hanno tutte la loro sede nell Empireo. Esse appaiono sempre in forma di luci, tanto più splendenti quanto più si avvicinano a Dio. Un atmosfera rarefatta L atmosfera del Paradiso regno eterno, nel quale, come nell Inferno, è assente lo scorrere del tempo è molto più rarefatta e astratta; assai meno numerose sono le anime incontrate da Dante; più complessi, sia linguisticamente sia per quanto riguarda i contenuti, i dialoghi con i beati; più lunga e meditata la sosta nei vari cieli. La salita attraverso i cieli avviene senza che il poeta-pellegrino ne abbia alcuna percezione fisica, sebbene egli compia tutto il viaggio con il suo corpo mortale, particolare costantemente ricordato ai lettori. La struttura fisico-morale Nel primo cielo, quello della Luna (mosso dalla gerarchia celeste degli angeli), appaiono, sotto forma di immagini riflesse, le anime di coloro che vennero meno involontariamente ai voti religiosi. Nel secondo cielo, quello di Mercurio (mosso dagli arcangeli), si mostrano gli spiriti di coloro che operarono virtuosamente per amore di fama e di onore nel mondo. Nel terzo cielo, quello di Venere (mosso dalla gerarchia angelica dei principati), si trovano le luci degli spiriti amanti. Nel quarto cielo, quello del Sole (mosso dalla gerarchia angelica delle podestà), emettono il loro splendore gli spiriti sapienti (dottori in filosofia e in teologia). Nel quinto cielo, quello di Marte (mosso dalla gerarchia angelica delle virtù), fiammeggiano gli spiriti dei guerrieri che combatterono per la fede in Cristo. Nel sesto cielo, quello di Giove (mosso dalla gerarchia angelica delle dominazioni), sprigionano la loro luminosità gli spiriti giusti, che, per parlare a Dante, si dispongono in forma di aquila (simbolo della giustizia e dell Impero). Nel settimo cielo, quello di Saturno (mosso dalla gerarchia dei troni), appaiono, disposte lungo una scala altissima di cui non si vede la fine, le luci degli spiriti contemplanti. Nell ottavo cielo, quello delle stelle fisse (mosso dalla gerarchia angelica dei cherubini), Dante contempla il trionfo di Cristo e di Maria. Da san Pietro, san Giacomo e san Giovanni Evangelista viene esaminato sulle virtù teologali. L AUTORE / DANTE ALIGHIERI / 333

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento