Il magnifico viaggio - volume 1

to amoroso qui non ha più niente di concreto (si noti che è del tutto assente la descrizione fisica della donna): la sua dimensione terrena è superata in una visione celestiale non corrotta dalla corporeità o da riferimenti contingenti. Un amore tutto spirituale Le reminiscenze cavalcantiane La gioia della lode esalta l apparire e l incedere di Beatrice, per poi riconoscere nella dolcezza che essa suscita nei cuori un segno sicuro di redenzione: da qui la tensione corale delle rime e della prosa, il risolversi della poesia amorosa in un inno religioso che celebra la funzione salvifica della donna. Un nuovo modo di fare poesia coincide per Dante con un nuovo modo di essere: lo stile della lode evidenzia il fatto che il poeta è tutto assorto in un amore ormai soltanto spirituale. Le scelte stilistiche La tranquilla, serena compostezza della rappresentazione stempera le residue reminiscenze cavalcantiane in una scena improntata a equilibrio e assenza di concitazione drammatica. Ciò vale sia per il motivo degli occhi (v. 10), che infondono al cuore di chi contempla Beatrice non angoscia, bensì dolcezza, sia per quello del sospirare (v. 14): un sospiro deprivato di qualsivoglia connotazione dolorosa. Una teatralità priva di tensione Prima di questo sonetto molti altri poeti avevano scritto versi di lode della nobiltà e delle virtù della donna prescelta. Qui però Dante compie un operazione diversa: anziché descrivere semplicemente Beatrice e le sue qualità, le pone, per così dire, in atto, le mostra in azione. C è dunque nel sonetto una componente teatrale, anche se dissimulata e molto poco drammatica. Come ha notato Gianfranco Contini, nonostante l alto numero di forme verbali presenti nel sonetto (se ne contano ventidue), soltanto una (si va, v. 5) è costituita da un verbo di movimento, mentre quasi nessuna delle altre indica azioni vere e proprie. L epifania della donna La scena è dunque caratterizzata da una sostanziale staticità, configurandosi come una sorta di epifania, cioè una manifestazione dall alto , di questa creatura angelica che è Beatrice, in un clima di religiosa fissità. Il sonetto è tutto incentrato su tale manifestazione. Il verbo chiave è mostrare, collocato alla fine della seconda quartina e subito ripreso in poliptoto all inizio della prima terzina: Beatrice con la sua presenza rivela la grandezza divina. L idea di un epifania è anche nel pare su cui si chiude il primo verso nel significato di appare evidentemente (e non sembra , come significa par ai vv. 7 e 12). VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE 1 2 Fai la parafrasi del sonetto, ponendo attenzione al fatto che il testo è soltanto in apparenza di facile lettura, poiché diverse parole che ancora oggi utilizziamo qui hanno un significato diverso da quello attuale (a partire da gentile, onesta e pare del primo verso). Quali sono, tra le seguenti, le caratteristiche di Beatrice menzionate in questo sonetto? a Bellezza. b Purezza. e Gentilezza. f Nobiltà. c Onestà. g Umiltà. h Riservatezza. d Sensualità. ANALIZZARE 3 Individua nel testo i verbi che rendono evidente l epifania di Beatrice. 4 Indica lo schema metrico del componimento. 5 Quali sono gli effetti prodotti da Beatrice su coloro che la vedono? 6 Soffermati soprattutto sulla seconda quartina: l apparizione di Beatrice è qualcosa che riguarda solo Dante? perché? INTERPRETARE 7 Come può essere inteso l invito che lo spirito amoroso che si muove dalle labbra di Beatrice rivolge all anima di chi la guarda (Sospira, v. 14)? SCRIVERE PER... CONFRONTARE 8 Confronta il sonetto dantesco con la poesia di Guinizzelli Io voglio del ver la mia donna laudare ( T2, p. 171). Quali sono le analogie? Quali le differenze? L AUTORE / DANTE ALIGHIERI / 281

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Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento