La nuova poetica della lode e la morte di Beatrice

L amore disinteressato LA NUOVA POETICA DELLA LODE E LA MORTE DI BEATRICE Dopo un breve capitolo di transizione (il 17), nel capitolo 18 alcune donne rimproverano a Dante di non esprimere nei suoi versi le lodi dell amata. Attraverso il colloquio con queste donne che hanno «intelletto d amore cioè che sono in grado di comprendere tale sentimento e che divengono d ora in poi le destinatarie del messaggio poetico viene enunciata la nuova invenzione lirica: la beatitudine del poeta, quella che non può essergli negata neanche dall indifferenza di Beatrice, sta nelle parole che lodano la sua donna. il passaggio a un sentimento verso la persona amata per ciò che essa è in sé, non per ciò che può donare all amato. Gli effetti dell'amore La poetica della lode novità fondamentale della poesia d amore dantesca e sua specifica invenzione lirica si esplica nei capitoli 18-27: temi centrali sono la dolcezza che si sviluppa nell animo a partire dal sentimento amoroso e la gioia che deriva dall esaltazione disinteressata della donna, superando ogni forma di egoismo e di istintività passionale. La claritas, lo splendore di Beatrice, esprime un idea della bellezza come luce intellettuale e sembra alludere a quella «luce intellett al, piena d amore (Paradiso, XXX, 40), cioè a Dio stesso, che rappresenterà, nella Commedia, l approdo conclusivo del poeta. Ma già ora, nella Vita nuova, sono prodigiosi gli effetti operati dalla presenza di Beatrice: una donna-angelo salvatrice, che fa nascere nei cuori di coloro che la contemplano una dolcezza onesta e soave che induce alla perfezione, che fa sorgere amore dove esso è allo stato latente (come si diceva nel linguaggio della filosofia scolastica, in potenza e non ancora in atto). Tutti questi concetti verranno mirabilmente espressi da Dante nel sonetto Tanto gentile e tanto onesta pare (capitolo 26, T6, p. 279). I presagi di morte Tuttavia, nel momento dell esaltazione più intensa di un amore e di una creatura perfetti, comincia a profilarsi la percezione della sua precarietà di persona mortale. Nel capitolo 22 muore il padre di Beatrice e già nel capitolo 8 era morta una sua amica: tali presentimenti funebri culminano nella visione apocalittica, in una sorta di delirio del poeta durante una malattia, della morte di Beatrice, accompagnata dagli stessi sconvolgimenti naturali che accompagnarono quella di Cristo (capitolo 23). La morte di Beatrice e la «donna gentile La visione anticipatoria della dipartita di Beatrice si concretizza nel capitolo 28, con la morte effettiva della donna. Per distrarsi dal pensiero angoscioso della scomparsa dell amata, Dante scrive e dipinge, finché, nell anniversario del trapasso di Beatrice, una «donna gentile sembra avere pietà di lui (capitolo 35). Egli però prova presto rimorso per essersi lasciato distogliere dal pensiero dell amata, componendo versi che lodavano la pietà di quest altra donna (capitolo 37). Ancora una volta è un improvviso evento interiore a sciogliere la situazione: Beatrice torna nell animo del poeta come era apparsa la prima volta e lo spinge verso un intimo recupero della memoria (capitolo 39). Il proposito di una poesia più alta L ultimo sonetto, Oltre la spera che più larga gira (capitolo 41, T7, p. 282), accosta Beatrice a uno sfondo di eternità celeste: essa è ormai irraggiungibile per l intelletto, anche se il suo ricordo resta indelebile nel cuore. Da qui l annuncio dell ultimo capitolo ( T8, p. 283): la «mirabile visione potrà essere ritratta soltanto da una poesia più alta, da una nuova maturazione d arte e di pensiero. Con questa tensione verso un ideale, ancora una volta insieme etico e poetico, si chiude il libro della memoria . 262 / LE ORIGINI E IL DUECENTO

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento