La trama

re nell aggettivo nuova un senso più profondo. Diversi interpreti vi hanno ritrovato l eco di una tradizione religiosa che insiste sulla renovatio ( rinnovamento ) spirituale dell uomo illuminato dalla grazia divina. Dunque vita nuova significherebbe vita rinnovata. Da chi? Da che cosa? Qui non tanto da Dio (colui che rinnova il mondo e il cuore dell uomo), quanto dall amore per Beatrice: un amore che peraltro, come vedremo a breve, a Dio conduce. La trama Primo e secondo incontro con Beatrice GLI INCONTRI CON BEATRICE E LA SOFFERENZA DI DANTE Dopo il proemio, rappresentato dal primo, brevissimo capitoletto ( T1, p. 265), la vicenda si apre con un tono quasi sacrale. «Nove è la prima parola: un numero simbolico e sacro (è tre, che rimanda alla Trinità, al quadrato; cioè la perfezione divina al massimo grado), destinato a conferire, con le sue nove ricorrenze nel libro, un carattere di predestinazione e di miracolo agli eventi. Alla fine del nono anno di vita Dante vede per la prima volta Beatrice, che ne ha da poco compiuti otto. Ne consegue una prima rivelazione d amore (capitolo 2, T2, p. 267). Nove anni più tardi Dante rivede Beatrice accompagnata da «due gentili donne . Essa gli rivolge il saluto e poco più tardi il poeta, tornato nella sua camera, sogna, in una «maravigliosa visione , Amore divenuto signore della sua anima (capitolo 3, T3, p. 272). Egli scrive così il primo sonetto dell opera, A ciascun alma presa e gentil core, che invia ai «fedeli d Amore , cioè ai poeti del circolo stilnovistico. L amore di Dante e le due donne dello schermo Amore toglie ogni vigore a Dante, tanto che gli amici si preoccupano per lui, che però non svela il nome dell amata. In una chiesa, durante una funzione religiosa, si accorge che tra sé e Beatrice c è una «donna di molto piacevole aspetto che lo guarda, convinta che l attenzione del poeta sia per lei (mentre il suo sguardo, in realtà, è rivolto a Beatrice). I presenti immaginano che sia questa donna l oggetto dell amore di Dante, il quale non smentisce tale opinione, per fare di lei «schermo de la veritate e proteggere così Beatrice dai pettegolezzi (secondo un topos della lirica provenzale). Di questa donna dello schermo il poeta si servirà per alcuni anni, dedicandole anche delle poesie. Tempo dopo, Amore gli suggerisce di fare ricorso anche a una seconda donna dello schermo (capitolo 9): la figura della donna dello schermo rinvia a un testo famoso, il trattato De amore (L amore) del letterato francese Andrea Cappellano (XII secolo), già fonte di spunti tematici per la poesia provenzale, siciliana e siculo-toscana ( Doc. 5, p. 37). Il saluto negato e la scena del gabbo A questo punto, però, Beatrice nega il saluto a Dante (capitolo 10), in seguito alle voci che lo accusano di essere «noioso , cioè privo di cortesia, a causa del rapporto instaurato con la seconda donna dello schermo: dunque non perché Beatrice sia gelosa , ma perché disapprova la leggerezza morale che Dante manifesta nel trasferire di frequente il proprio interesse da una donna all altra. La negazione del saluto dà al poeta grande sofferenza, l «amore doloroso dei capitoli 11-16, in cui più evidente appare l influsso di Guido Cavalcanti. Nel capitolo 12 Amore, apparsogli di nuovo in sogno, invita Dante ad abbandonare ogni finzione. Così hanno finalmente inizio le rime rivolte a Beatrice, anche se, fino al capitolo 16, esse sono espressione di un amore tormentoso e inappagato. La situazione giunge a un culmine drammatico con la scena del gabbo , cioè della canzonatura, della presa in giro (capitolo 14): a una festa nuziale a cui partecipano sia Beatrice sia Dante, quest ultimo, alla vista dell amata, viene colto da tremore e smarrimento. Le altre donne, accorgendosi del suo stato, sorridono maliziosamente. L AUTORE / DANTE ALIGHIERI / 261

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento