Il magnifico viaggio - volume 1

20 25 30 35 40 Andò, e promise di suscitarlo. E non si levò per suo segnare. Il morto era figliuolo di gran signore; il padre s adiroe veggendo che questi facea beffe; mandollo ad impendere13 per la gola. Domenedio li si parò dinanzi e disse: «Non temere, ch io lo risusciterò. Ma dimmi in tua fe :14 chi mangiò li ernioni del cavretto? . Il giullare rispuose: «Per quel santo secolo15 dov io debbo andare, compagno mio, ch io non li mangiai! . Domenedio, veggendo che non lile potea fare dire, increbbeli16 di lui. Andò e suscitò il morto; e questi fu delibero, ed ebbe la promessione che.lli era fatta. Tornaro a casa. Disse Domenedio: «Compagno mio, io mi voglio partire da te, perché io non t ho trovato leale com io credeva . Quelli, vedendo ch altro non poteva essere, disse: «Piacemi. Dividete, et io piglierò . Domenedio fece tre parti d i danari. Il giullare disse: «Che fai? Noi non semo se non due . Disse Domenedio: «Ben è vero; ma quest una parte sia di colui che mangiò li ernioni e, l altre due, sia l una tua e l altra mia . Allora disse il giullare: «Per mia fede, da che tu di così, ben ti dico che io li mangiai io: ché io sono di tanto tempo,17 ch io non debbo ormai dir bugia . E così si pruovano18 tali cose per danari, le quali dice l uomo che non le direbbe per iscampare da morte a vita. 13 impendere: impiccare. 14 in tua fe : dandomi la tua parola. 15 quel santo secolo: l aldilà. 16 increbbeli: gli (a Dio) spiacque. 17 di tanto tempo: così anziano. 18 si pruovano: si affermano. DENTRO IL TESTO Un personaggio negativo Dio come compagno di strada I contenuti tematici La novella racconta la vicenda di un giullare furbacchione e di un Dio che per un po ne sopporta la menzogna, riuscendo poi a farlo confessare con uno stratagemma. Il giullare è un personaggio tipico della cultura medievale, che però qui si caratterizza in senso negativo: non tanto per l attività con cui si guadagna da vivere, quanto per il vagabondare da una città all altra, l avidità di cibo e la tendenza all inganno. C è però un aspetto che viene visto dal narratore, se non con approvazione, almeno con indulgenza: l abilità del giullare si basa sulla furfanteria e sull improvvisazione, sull impertinenza e sul piacere della beffa. Tutto ciò suscita in chi legge sorriso e simpatia. Può sembrare un po eccessiva e persino blasfema la libertà con cui viene ritratta la figura di Domenedio: un Dio girovago, che si accompagna con un giullare truffaldino, che va ai funerali a risuscitare i morti ottenendone ricompense in denaro e che non esita a insegnare allo stesso giullare a fare altrettanto. Ciò tuttavia non deve stupire eccessivamente: la religione cristiana nel Medioevo era capillarmente diffusa in tutti gli ambiti della vita sociale e perciò i personaggi della Storia Sacra erano figure assai familiari, con le quali era permesso scherzare, come si fa appunto con chi si considera amico e vicino. IL GENERE / LA PROSA DEL DUECENTO / 237

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento