T3 - Narciso trasformato in mandorlo

Narciso trasformato in mandorlo / T3 / Novellino, 46 / La bellezza di un giovane simboleggia la primavera / Il mito classico di Narciso viene rielaborato secondo il gusto medievale, che fa del bellissimo giovane un simbolo del rinnovamento primaverile della natura. Qui conta come Narcis s innamorò dell ombra sua 5 10 Narcis fue molto bellissimo.1 Un giorno avenne ch e si riposava sopra2 una bella fontana. Guardò nell acqua: vide l ombra sua ch iera molto bellissima. Incominciò a riguardarla3 e rallegrarsi sopra la fonte, e l ombra sua facea il simigliante;4 e così credette che quella fosse persona che avesse vita, che istesse nell acqua, e non si acorgea che fosse l ombra sua. Cominciò ad amare, e inamoronne sì forte,5 che la volle pigliare; e l acqua si turbò e l ombra sparìo, ond elli incominciò a piangere sopra la fonte; e, l acqua schiarando,6 vide l ombra che piangea in sembiante sì com egli. Allora Narcis si lasciò cadere nella fonte, di guisa che vi morìo e annegò. Il tempo era di primavera; donne si veniano a diportare7 alla fonte; videro il bello Narcis anegato. Con grandissimo pianto lo trassero della fonte, e così ritto8 l appoggiaro alle sponde, onde dinanzi dallo dio d Amore andò la novella:9 onde lo dio d Amore ne fece un nobilissimo mandorlo, molto verde e molto bene stante:10 e fue il primaio11 albero, che prima fa fiorita e rinnovella amore.12 1 molto bellissimo: forma di superlativo assoluto rafforzato dall avverbio intensivo non infrequente nei prosatori italiani del Due-Trecento. 2 sopra: presso. 3 riguardarla: guardarla con attenzione. 4 il simigliante: la stessa cosa. 5 inamoronne sì forte: se ne innamorò co- sì intensamente. 6 schiarando: tornando trasparente. 7 diportare: svagarsi. 8 ritto: rigido (per il rigor mortis). 9 novella: notizia. 10 bene stante: vigoroso. 11 primaio: primo. 12 prima amore: fiorisce per primo e rin- nova l amore. DENTRO IL TESTO La rielaborazione di una fonte classica Brevità e dolcezza I contenuti tematici L episodio è derivato dalle Metamorfosi (III, 339-510) di Ovidio (43 a.C. - 17/18 d.C.). L opera del poeta latino è un vasto poema in esametri, una silloge, in 15 libri, delle varie trasformazioni (questo il significato del titolo) offerte dalla mitologia classica. Tuttavia gli studiosi hanno ipotizzato che l anonimo autore del Novellino avesse avuto probabilmente a disposizione, più che il testo ovidiano, un imprecisato rifacimento provenzale o francese. Infatti la versione di Ovidio parlava di una trasformazione di Narciso nell omonimo fiore, mentre qui Amore muta il giovane in mandorlo, simbolo della natura che a primavera si rinnova: motivo tipico della poesia d amore di ambito occitanico. Le scelte stilistiche L essenzialità dello svolgimento narrativo, ai limiti di un certo schematismo, e la semplicità linguistica e sintattica dello stile che si rilevano in questa novella possono essere considerate tipiche di tutto il Novellino. L autore non si cura di cogliere alcun senso riposto nella vicenda narrata, ma si compiace delle immagini delicate di cui la favola si compone, con un gusto prettamente visivo e quasi pittorico. «Il breve dramma è narrato con una leggerezza di dettato tale da creare quasi l incanto di una triste melodia, cui si accompagna la pacata dolcezza della natura in fiore (De Bernardi). IL GENERE / LA PROSA DEL DUECENTO / 235

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento