Il magnifico viaggio - volume 1

55 60 a porto le conduci, ché vanno a servidore de la santa cruci. guidale a destinazione (a porto le conduci), poiché vanno a servizio della santa croce. Però ti prego, Duccetto, tu che sai la pena mia, che me ne faci un sonetto e mandilo in Sorìa. Ch io non posso abentare la notte, né la dìa: in terra d oltremare sta la vita mia! 57-64 Perciò ti prego, Duccetto, tu che sai il mio dolore, di farmi su questo argomento una poesia (un sonetto) e di mandarla in Siria. Poiché io non posso trovare pace (abentare) notte e giorno: la mia vita è in Terrasanta! 57 Duccetto: diminutivo-vezzeggiativo di Rinaldo (Rinalduccio Rinalduccetto Duccetto). 59 sonetto: sta genericamente per com- posizione poetica . Si tratta di questa stessa canzonetta, che la donna chiede al poeta, rivolgendoglisi direttamente, di scrivere e di inviare all amato. 60 Sorìa: Siria, ma estensivamente l in- tera Terrasanta. 64 la vita mia: si riferisce chiaramente all amato. DENTRO IL TESTO Una donna abbandonata e disperata I contenuti tematici I crociati stanno per partire e la donna, io poetico del componimento, lamenta il proprio dolore per la lontananza dell amato. Lei non sa immaginare come potrà vivere senza di lui, e il suo sfogo diventa preghiera a Dio, affinché protegga chi combatterà nel suo nome in contrade sconosciute. Il tema del lamento della donna abbandonata tipico della canzone di donna , un componimento, cioè, in cui a prendere la parola è la figura femminile è fuso abilmente, come in certi modelli provenzali, con quello dell innamorato che parte per la Terrasanta, caratteristico della canzone di crociata , scritta di norma dal punto di vista del combattente. Le scelte stilistiche Poesia popolare e raffinata Il testo presenta sia i caratteri stilistici della poesia popolareggiante, ricca di immediatezza espressiva, sia quelli della poesia cortese, aulica e raffinata. Della prima il componimento possiede l enfasi patetica della voce femminile, con la ripetizione, quasi cantilenante, di gruppi di versi (i vv. 21-24, Oit alta potestade, / temuta e dottata, / la mia dolze amistade / ti sia accomandata!, poi ripresi ai vv. 37-40) e con espressioni colloquiali come lassa dolente (v. 7) e lassa tapina (v. 31), ripetute in variatio ( variazione ), in entrambi i casi al settimo verso dell ottava: e qui è da notare siamo già nell ambito di una raffinatezza compositiva di tipo provenzale. A una perizia tecnica piuttosto sofisticata rimandano le dittologie sinonimiche come temuta e dottata (vv. 22 e 38) e ardo e ncendo (v. 32) e una formula tipicamente provenzale come la mia dolze amistade (vv. 23 e 39). Queste osservazioni ci portano a concludere che sotto l apparente spontaneismo del componimento si cela una struttura tecnico-retorica decisamente scaltrita. VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE 1 Che cosa chiede la donna a Dio? E che cosa chiede al poeta? 2 Perché al v. 35 la donna afferma che l imperatore le fa la guerra? ANALIZZARE 3 Che tipo di domanda si conclude al v. 8? 4 Come si definisce dal punto di vista retorico l appello a Dio al v. 17? 5 Quale figura retorica noti ai vv. 25-26? SCRIVERE PER... ESPORRE 6 Svolgi una breve ricerca sulla crociata del 1227 e scrivi un testo espositivo di circa 15 righe. LA CORRENTE / LA SCUOLA SICILIANA / 133

Il magnifico viaggio - volume 1
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Dalle origini al Trecento