Rinaldo d’Aquino

Rinaldo d Aquino LA VITA Si sa ben poco della vita di Rinaldo d Aquino, originario di Montella, presso Avellino: uomo di cultura (magister), gentiluomo dell imperatore, appartenente alla famiglia di san Tommaso e, forse, di un altro rimatore siciliano, Jacopo d Aquino. Come poeta fu attivo probabilmente tra il secondo e il terzo decennio del Duecento. LE OPERE Di lui ci restano un paio di sonetti e una decina di canzoni, fra cui le più note sono Già mai non mi conforto e Per fin amore vao sì allegramente, lodata da Dante nel De vulgari eloquentia (II, 5, 4). Già mai non mi conforto / T4 / Rinaldo d Aquino / Il dolore e la paura dell amata per la partenza del cavaliere / una canzone-lamento per una crociata, forse quella indetta da Federico II nel 1227, ma interrotta subito dopo la partenza. A prendere la parola è una donna che protesta per la partenza dell amato. METRO Canzonetta di 8 strofe di 8 versi a rime alternate (ab ab cb cb) di 4 ottonari (fronte) e 3 settenari e 1 senario oppure 4 settenari (sirma). 10 15 1-8 Ormai non mi consolo e non voglio stare allegra. Le navi sono in porto e stanno per salpare (vogliono collare). L uomo più nobile (lo più gente) se ne va in Terrasanta e io, povera infelice (lassa dolente), come debbo fare? Vassene in altra contrata e no lo mi manda a diri, ed io rimagno ingannata: tanti sono li sospiri, che mi fanno gran guerra la notte co la dìa, né n cielo, ned in terra non mi par ch io sia. 9-16 Lui se ne va (Vassene) in un altro paese senza dirmelo (e no lo mi manda a diri), e io resto delusa (ingannata): sono tanti i sospiri che non mi danno pace (mi fanno gran guerra) notte e giorno (la notte co la dìa), mi sembra di non stare né in cielo né in terra. Santus, santus, santus Deo, che n la Vergine venisti, salva e guarda l amor meo, 17-24 Santo, santo, santo Dio, che ti sei incarnato (venisti) nella Vergine, salva e proteggi (guarda) il mio amore, 2 né rallegrare: voglio ha valore pleona- stico; il verso significa e non mi rallegro . 3 porto: il porto dal quale devono partire per l Oriente. 4 vogliono: volere con l infinito sta a in- dicare l incipienza dell azione. collare: significa letteralmente tirare le corde per issare le vele. PARAFRASI 5 Già mai non mi conforto, né mi voglio rallegrare. Le navi son giute a porto e or vogliono collare. Vassene lo più gente in terra d oltramare, ed io, lassa dolente, como degio fare? 17 Santus: dal latino della liturgia, Sanctus. LA CORRENTE / LA SCUOLA SICILIANA / 131

Il magnifico viaggio - volume 1
Il magnifico viaggio - volume 1
Dalle origini al Trecento