Specchi incantati - volume A

C era una volta... 55 rr. 56-59 La scelta delle parole, ovvero l adozione di un certo tipo di lessico, è un elemento fondamentale nell analisi del testo. «Eppure il Grillo parlante aveva ragione! Se non fossi scappato di casa e se il mio babbo fosse qui, ora non mi troverei a morire di fame! Oh! Che brutta malattia che è la fame!... . E perché il corpo gli seguitava a brontolare più che mai, e non sapeva come fare a chetarlo,15 pensò di uscir di casa e di dare una scappata al paesello vicino, nella speranza di trovare qualche persona caritatevole che gli avesse fatto l elemosina di un po di pane. Collodi, Le avventure di Pinocchio, Giunti, Firenze 2008 es. 3 15. chetarlo: calmarlo, farlo tacere. COME CONTINUA Spinto da una fame nera, Pinocchio esce a mendicare, ma in la una disavventura dopo l altra; a causa d una tempesta non trova nessuno in giro, suona un campanello e viene preso a secchiate; infreddolito, si addormenta con i piedi sul braciere e al risveglio li trova bruciati. Nel frattempo Geppetto esce di prigione e, tornato a casa, si prende cura del disgraziato burattino: gli cede la sua colazione, gli ricostruisce i piedi e vende la propria casacca per comprargli il libro di scuola. Commosso dal gesto del suo babbo, Pinocchio si reca a scuola carico di buoni propositi, ma, in men che non si dica, vende il suo libro per entrare al Gran Teatro dei Burattini: inizia così un interminabile serie di peripezie, in cui Pinocchio si rivela sempre più monello. Ma il cuore d oro lo salverà. SPECCHI di CARTA I panni di Pinocchio sono piuttosto scomodi: un burattino vivo ma quasi morto di fame, senza orecchie (Geppetto non ha avuto tempo per terminarle) e infuriato con se stesso. Il senso di colpa fa il suo lavoro, e con le lacrime spuntano i rimpianti: oh, se il babbo fosse qui... Ma non c è. E non c è neppure la voce stridente del Grillo che fa la morale. Pinocchio è solo, affamato, privo di aiuto. La situazione è drammatica, quand ecco che spunta un uovo. La felicità del burattino è tale da trasformarlo in uno chef, indeciso sulla ricetta più opportuna. Assurdo, certo, e divertente. Com è assurdo e divertente che da un uovo marcio spunti un pulcino garbato che fa l inchino. Sta qui il fascino di un romanzo che si trasforma in fiaba quando meno te l aspetti, e viceversa. Del resto, già lo si intuisce dal geniale inizio del libro: «C era una volta... Un re! , diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C era una volta un pezzo di legno. Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta, di quelli che d inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze . 87

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Narrativa