Le finalità educative

I generi UNIT 1 La fiaba e la favola Uno dei temi portanti della narrazione fiabesca è appunto la magia. Per spezzare un incantesimo non bastano le forze umane; è spesso necessario un provvidenziale aiuto del destino, che in genere arriva sotto forma di oggetto magico: dentro la pera si cela un prezioso gioiello da vendere al momento giusto per aver salva la vita; entrando in un baule, l eroe è trasportato in volo al cospetto della figlia del sultano, e così via. Ma attenzione, l oggetto magico non è sempre benefico; per esempio, nella Bella addormentata nel bosco, la principessa si punge con il fuso dell arcolaio e cade addormentata insieme al resto della corte per cento anni. Le finalità educative L effetto spiazzante della fiaba Nelle fiabe vediamo spesso l eroe combattere contro le norme sociali costituite, per imporre un ordine diverso: la povera sguattera, costretta a vivere di stenti, supera in bellezza tutte le fanciulle del regno; la bestia ripugnante si rivela un nobile principe; il sarto gareggia con un forzuto gigante lanciando, al posto di una pietra, un uccello. Le convenzioni che regolano il rapporto consueto tra gli uomini vengono capovolte: molti protagonisti delle fiabe non si limitano infatti a ripristinare l equilibrio iniziale, ma migliorano in modo significativo le proprie condizioni di vita, passando, per esempio, da poveri a ricchi, da orfani a sposi, da mendicanti a re. Un faticoso percorso di formazione Anche per tale ragione la fiaba ha una valenza pedagogica: essa mette in scena le sfide della crescita personale incoraggiando l emancipazione dalle ingiustizie e dai condizionamenti che minacciano l essere umano. L eroe deve infatti cimentarsi sempre con delle prove, che richiedono pazienza e dedizione; egli affronta mille peripezie e ripete più volte gli stessi errori, come spesso capita nella vita: apprendere è un percorso lento e faticoso, al termine del quale si potrà celebrare il lieto fine, cioè l ingresso in un definitivo stato di felicità. La fiaba nel tempo Le origini del genere Essendo un genere letterario di tradizione antica e popolare, la fiaba è strettamente legata all oralità. Infatti molte di queste narrazioni, prima di venire trascritte e di entrare a far parte di una raccolta, nascono e si diffondono come testi orali, tramandati e modificati dal passaggio di bocca in bocca. Le prime fiabe scritte compaiono all interno di opere a genere misto, in cui, cioè, il testo fiabesco è incluso in testi di altro tipo: così accade nell antico poema sumerico di Gilgamesh, risalente al terzo millennio a.C., o in romanzi in lingua latina come il Satyricon di Petronio (27-66) e le Metamorfosi di Apuleio (125-170). Dalle tradizioni indiana, araba, egiziana e persiana provengono invece le novelle raccolte e trascritte tra il 900 e il 1400 nelle Mille e una notte. La fiaba moderna Nel XVII secolo, Giambattista Basile (1566-1632) colleziona una serie di fiabe in dialetto napoletano nel Cunto de li cunti overo Lo trattenemiento de peccerille, noto anche come Pentamerone, mentre nella Francia del Re Sole si distingue Charles Perrault (1628-1703), autore dei Racconti di Mamma Oca: tra questi compaiono le fiabe di Cappuccetto Rosso, Cenerentola, Pollicino e La bella addormentata nel bosco. 68

Specchi incantati - volume A
Specchi incantati - volume A
Narrativa