Specchi incantati - volume A

Gioco! Partita! Incontro! GUIDA ALLA LETTURA L ultimo scatto Dante Pessina ha dominato anche questa gara, a dispetto di quanti pensavano che dopo l incidente occorso al suo gregario Consonni non sarebbe più stato lo stesso, si sarebbe fatto prendere dalla paura, e magari sarebbe arrivato a ritirarsi. Nessuno sa che il vero responsabile di quel drammatico episodio è proprio lui, il dio di Roserio , che ha fatto intenzionalmente cadere il compagno provocandogli gravissimi danni cerebrali. Correndo, il rimorso che lo macera si tramuta in rabbia, e questa in carburante della sua prestazione eccezionale. Solo così riesce a cancellare dalla mente il volto del compagno, che lo assilla e occupa i suoi pensieri. Giunto al termine del percorso, Dante vuole dare un ulteriore dimostrazione di potenza, a beneficio del pubblico e dei fotografi assiepati nei pressi del traguardo. Il narratore segue le sue mosse nei minimi particolari, al rallentatore, quando nella realtà tutto avviene nel volgere di un secondo: gli occhi della folla che si eran attaccati ai suoi polpacci ebbero appena il tempo di vederlo scattare, affondar i pedali, raspar l asfalto (rr. 3-4). L uomo e la bicicletta divengono una cosa sola: i pugni stretti al manubrio, il grondare del sudore segnano l acme della tensione, colta dai flash che immortalano le rughe, i segni che lo sforzo e l angoscia gli avevan scavato sulla faccia, le pupille arse dall ossessione e dall orgoglio (rr. 34-36). Ora il punto di vista è quello del corridore, che vede solo la striscia bianca del traguardo: più che oltrepassarla, la stritola con il peso delle ruote e la forza della volontà. Rumori e colori della vittoria Un attimo dopo l arrivo, come mossi da una forza irresistibile, tutti si precipitano sul vincitore, compresi i tifosi delle altre squadre. La folla euforica applaude, festeggia, il clacson suona all impazzata, il direttore sportivo della Vigor , Todeschi, abbraccia in lacrime il suo dio . A questo delirio di rumori segue l impressione fortissima di un colore che si stampa negli occhi del vincitore, quello dei fiori (una macchia umida e grassa, d un rosso reso ancor più profondo dalle luci e dalle ombre della sera, rr. 76-77), al quale corrisponde il rossetto della ragazza che regge il mazzo destinato al vincitore. Più che una descrizione, si tratta di una pennellata intensa, di accentuata vivacità cromatica, che ci ricorda come Testori fosse innanzitutto un pittore e un critico d arte. Un trionfo ambiguo Il narratore non commenta la situazione: preferisce esplorare la coscienza del protagonista, dando conto tramite il discorso indiretto libero dei pensieri che si agitano nella sua testa. Con le trentamila lire del premio poteva prendersi una giacca; il resto l avrebbe dato alla vecchia (rr. 85-86), che lo aspetta a casa, pronta a scaldare l acqua per consentirgli di lavarsi. Per un momento il lettore intravede l interno umile nel quale vive il giovane campione con la madre, che è in ansia perché teme gli capiti una disgrazia simile a quella capitata al Consonni. Si riaffaccia così, nel momento del trionfo, un riferimento al male compiuto. Alla vittima il Pessina non dedica però altro che un attimo, pensando che sarebbe andato a fargli visita insieme all intera Vigor . Ma, come si è ormai capito, il gioco di squadra non è che una finzione, nell Italia del dopoguerra, incantata dalle sirene del boom economico e pronta a inseguire il miraggio del benessere. Ciò che davvero conta, per il dio , è sottrarsi a un destino miserabile e intraprendere la scalata verso la ricchezza. Conclude così la sua riflessione pensando che l anno venturo il posto al garage l avrebbe lasciato a qualche altro pistola (rr. 95-96). In tal modo possiamo capire come lo sport in ultima analisi si configuri come un mezzo di ascesa sociale. Le tremende fatiche sopportate in bicicletta non si devono alla passione, ma alla speranza di correre come professionista, guadagnare bene, mettersi a posto per tutta la vita: il sogno di tanti ragazzi degli anni Cinquanta, che guardavano con ammirazione e invidia ai trionfi di assi come Gino Bartali, Fausto Coppi, Fiorenzo Magni. 535

Specchi incantati - volume A
Specchi incantati - volume A
Narrativa