Specchi incantati - volume A

Come si cambia 55 rono. Il Riccetto li aspettava seduto sull erba sporca della riva, con la rondine tra le mani. «E che l hai sarvata a ffà ,20 gli disse Marcello, «era così bello vedella che se moriva! . Il Riccetto non gli rispose subito. « tutta fracica ,21 disse dopo un po , «aspettamo che s asciughi! . Ci volle poco perché si asciugasse: dopo cinque minuti era là che rivolava tra le compagne, sopra il Tevere, e il Riccetto ormai non la distingueva più dalle altre. Pier Paolo Pasolini, Ragazzi di vita, Garzanti, Milano 2005 20. E che l hai sarvata a ffà: perché l hai sal vata. COME CONTINUA 21. fracica: fradicia. Passati due anni ritroviamo il Riccetto che, cresciuto, vive di espedienti, aggirandosi per Roma in cerca di qualche buon affare, fra ladri, prostitute e truffatori. Non ha una casa, ma vive con la famiglia in un edificio scolastico pericolante, divenuto alloggio di fortuna per decine di sfollati. Quando il palazzo crolla, muore la madre e resta gravemente ferito l amico Marcello. Il Riccetto va allora ad abitare con lo zio, e conosce nuovi ragazzi, con cui intraprende altre scorribande. Un giorno però viene arrestato, per un furto che in realtà non ha commesso. L esperienza gli insegna molto: quando esce dalla galera, non è più lo stesso. SPECCHI di CARTA Che cosa importa se gli altri rideranno, e lo prenderanno per pazzo? Senza dire una parola il Riccetto si tuffa nel Tevere. Non c è niente di più bello che far parte di un gruppo, condividere le esperienze, sentirsi accettati e apprezzati. Ma non è così facile. Sappiamo che cosa subisce chi non vuole o non riesce a integrarsi: l indifferenza, le mezze parole, le prese in giro, gli insulti, nei casi più pesanti l aggressione. Quando siamo in compagnia possono innescarsi dinamiche pericolose: a volte si diventa come le iene, che attaccano protette dal numero, solo quando sono sicure di non avere la peggio. Tutti contro uno. E per non essere quell uno, a che cosa siamo disposti? A tacere, o a fingere distacco, quando la situazione non ci piace, e ce ne vorremmo andare. Ma a volte qualcosa dentro scatta. Non riesci più a tenerti, sai che non ti conviene, che non sono affari tuoi, e in fondo che te frega, come dice il ragazzo più grosso al Riccetto. Ma non riesci ad accettarlo. Ti alzi, e adesso basta. Franco Citti in una scena del film Accattone (1961) di Pier Paolo Pasolini. 447

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Narrativa