Specchi incantati - volume A

Il mondo fra le righe 295 300 305 ogni modo, però, c era il pericolo di smarrirsi e di non tornare mai più. Sicché nessun padre di famiglia voleva avventurarcisi, né avrebbe permesso che si arrischiasse il sangue suo,62 per tutto l oro del mondo. Malpelo, invece, non aveva nemmeno chi si prendesse tutto l oro del mondo per la sua pelle, se pure la sua pelle valeva tanto: sicché pensarono a lui. Allora, nel partire, si risovvenne63 del minatore, il quale si era smarrito, da anni ed anni, e cammina e cammina ancora al buio, gridando aiuto, senza che nessuno possa udirlo. Ma non disse nulla. Del resto a che sarebbe giovato? Prese gli arnesi di suo padre, il piccone, la zappa, la lanterna, il sacco col pane, il asco del vino, e se ne andò: né più si seppe nulla di lui. Così si persero persin le ossa di Malpelo, e i ragazzi della cava abbassano la voce quando parlano di lui nel sotterraneo, ché hanno paura di vederselo comparire dinanzi, coi capelli rossi e gli occhiacci grigi. Giovanni Verga, Rosso Malpelo, in I grandi romanzi e tutte le novelle, a cura di C. Greco Lanza, Newton Compton, Roma 1996 (con tagli) 62. il sangue suo: i propri gli. 63. si risovvenne: si ricordò. SPECCHI di CARTA Perché Malpelo ha i capelli rossi? Che domande: perché è un ragazzo malizioso e cattivo (r. 2). Il ragionamento dal quale prende avvio il racconto non fa una piega: almeno nel mondo popolare siciliano descritto da Verga, in cui sono ancora vivi i pregiudizi contro chi ha i capelli di colore acceso, rintracciabili nel bacino del Mediterraneo sin dai tempi antichi. Dappertutto la presenza di tratti fisici rari o sorprendenti risveglia l aggressività, come testimoniano le persecuzioni alle quali vengono ancora oggi sottoposti gli albini nell Africa nera. E d altronde, guardando più vicino a noi, quante volte capita che una persona sovrappeso, calva o strabica venga derisa e isolata dal gruppo? In troppi anche in un mondo infinitamente più moderno di quello che umilia Rosso Malpelo hanno dovuto sperimentare sulla propria pelle queste vergognose pratiche di prevaricazione, che infrangono l art. 3 della nostra Costituzione, la quale garantisce ai cittadini della Repubblica Italiana pari dignità sociale. GUIDA ALLA LETTURA Un racconto verista Rosso Malpelo, pubblicato a puntate sulla rivista Il Fanfulla nel 1878, è il primo racconto verista di Verga. Lo scrittore siciliano decide di costruire un narratore lontanissimo dalla sua cultura, dalle sue idee, dalla lingua colta. Sin dalle prime righe, grazie all equazione capelli rossi = cattiveria , il lettore deve confrontarsi con una voce anonima, che condivide l ostilità manifestata dai minatori verso il protagonista. Verga cioè cerca di regredire , di sparire dietro il narratore, allo scopo di far emergere la mentalità spietata circolante in quel mondo. Il lettore non può credere che il disprezzo verso uno sventurato come Malpelo, e il favore per chi lo maltratta, appartengano all autore reale: in tal modo è indotto a un amara riflessione sull infanzia negata ai carusi , i ragazzini siciliani costretti a fatiche indicibili per guadagnarsi un tozzo di pane. La pietà non trabocca mai sulla pagina, ma è implicita nella stessa decisione di affrontare un argomento simile: una decisione che Verga prende a seguito della lettura di un inchiesta parlamentare sul tema, e dell ampio dibattito allora in corso sul lavoro minorile, una vergogna alla quale si tentava di porre rimedio attraverso la legge. 331

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Narrativa