Specchi incantati - volume A

I generi UNIT 5 La narrativa sociale 255 260 rr. 264-266 Con 265 la morte di Ranocchio, scompare dalla scena l unica figura umana che, nel sistema dei personaggi, non è un antagonista di Rosso Malpelo. es. 7 270 rr. 274-284 275 Il narratore introduce un personaggio secondario che tuttavia condiziona lo sviluppo della storia principale. es. 6 280 285 290 Il povero Ranocchio era più di là che di qua; sua madre piangeva e si disperava come se il figliuolo fosse di quelli che guadagnano dieci lire la settimana. Cotesto non arrivava a comprenderlo Malpelo, e domandò a Ranocchio perché sua madre strillasse a quel modo, mentre che56 da due mesi ei non guadagnava nemmeno quel che si mangiava. Ma il povero Ranocchio non gli dava retta; sembrava che badasse a contare quanti travicelli c erano sul tetto.57 Allora il Rosso si diede ad almanaccare58 che la madre di Ranocchio strillasse a quel modo perché il suo figliuolo era sempre stato debole e malaticcio, e l aveva tenuto come quei marmocchi che non si slattano59 mai. Egli invece era stato sano e robusto, ed era malpelo, e sua madre non aveva mai pianto per lui, perché non aveva mai avuto timore di perderlo. Poco dopo, alla cava dissero che Ranocchio era morto, ed ei pensò che la civetta adesso strideva anche per lui la notte, e tornò a visitare le ossa spolpate del grigio, nel burrone dove solevano andare insieme con Ranocchio. Ora del grigio non rimanevano più che le ossa sgangherate, ed anche di Ranocchio sarebbe stato così. Sua madre si sarebbe asciugati gli occhi,60 poiché anche la madre di Malpelo s era asciugati i suoi, dopo che mastro Misciu era morto, e adesso si era maritata un altra volta, ed era andata a stare a Cifali61 colla figliuola maritata, e avevano chiusa la porta di casa. D ora in poi, se lo battevano, a loro non importava più nulla, e a lui nemmeno, ché quando sarebbe divenuto come il grigio o come Ranocchio, non avrebbe sentito più nulla. Verso quell epoca venne a lavorare nella cava uno che non s era mai visto, e si teneva nascosto il più che poteva. Gli altri operai dicevano fra di loro che era scappato dalla prigione, e se lo pigliavano ce lo tornavano a chiudere per anni ed anni. Malpelo seppe in quell occasione che la prigione era un luogo dove si mettevano i ladri, e i malarnesi come lui, e si tenevano sempre chiusi là dentro e guardati a vista. Da quel momento provò una malsana curiosità per quell uomo che aveva provata la prigione e ne era scappato. Dopo poche settimane però il fuggitivo dichiarò chiaro e tondo che era stanco di quella vitaccia da talpa, e piuttosto si contentava di stare in galera tutta la vita, ché la prigione, in confronto, era un paradiso, e preferiva tornarci coi suoi piedi. «Allora perché tutti quelli che lavorano nella cava non si fanno mettere in prigione? , domandò Malpelo. «Perché non sono malpelo come te! , rispose lo sciancato. «Ma non temere, che tu ci andrai! e ci lascerai le ossa! . Invece le ossa le lasciò nella cava, Malpelo come suo padre, ma in modo diverso. Una volta si doveva esplorare un passaggio che doveva comunicare col pozzo grande a sinistra, verso la valle, e se la cosa andava bene, si sarebbe risparmiata una buona metà di mano d opera nel cavar fuori la rena. Ma a 56. mentre che: nonostante. 57. sembrava... tetto: era distratto, assente. 58. almanaccare: immaginare. 330 59. slattano: svezzano. 60. si sarebbe asciugati gli occhi: si sareb be consolata. 61. Cifali: Cibali, località oggi inglobata da Catania.

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Narrativa