Specchi incantati - volume A

Umberto Boccioni, Officine a Porta Romana, 1909. carico di tensione, non si svolge in un passato più o meno lontano, come avviene nella narrativa storica, e non si concentra in primo luogo sull interiorità, come avviene nella narrazione introspettiva. Chi scrive si pone invece l obiettivo di restituire uno spaccato del contesto sociale a lui contemporaneo. tutto vero? Sulla pagina possono trovare posto solo eventi verosimili: il realismo è un ingrediente obbligatorio. Nella narrativa sociale non volano tappeti magici, e non appare mai il diavolo: ad accendere la curiosità dei lettori è piuttosto l esplorazione di ambienti concreti, come la pensione della signora Vauquer, sulla quale si sofferma a lungo Honoré de Balzac (1799-1850) in Papà Goriot ( T1, p. 313), uno dei primi capolavori del genere. Tuttavia non sempre l intenzione di narrare vicende reali va presa alla lettera: lo scrittore compie pur sempre una selezione, mescolando alla verità i frutti della sua invenzione creativa. Specchi e filtri Nella narrativa sociale si riflettono le dinamiche della vita collettiva. In alcuni casi i personaggi possono addirittura essere considerati veri e propri tipi: pur senza perdere la loro individualità, incarnano perfettamente comportamenti e modi di essere sempre più diffusi nell ambiente in cui vivono. Sarebbe ingenuo tuttavia pensare che la letteratura si limiti a rispecchiare con oggettiva nitidezza la realtà. Esiste infatti sempre un filtro, rappresentato dalla voce narrante, che oltre agli eventi da riferire sceglie anche il punto di vista sul quale insistere per raccontare una storia. 309

Specchi incantati - volume A
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Narrativa