Specchi incantati - volume A

I generi UNIT 4 La narrativa umoristica 175 180 185 190 195 200 205 S era tenuto istintivamente alle coperte che ogni sera si buttava addosso, ed era corso col pensiero dietro a quel treno che s allontanava nella notte. C era, ah! c era, fuori di quella casa orrenda, fuori di tutti i suoi tormenti, c era il mondo, tanto, tanto mondo lontano, a cui quel treno s avviava... Firenze, Bologna, Torino, Venezia tante città, in cui egli da giovine36 era stato e che ancora, certo, in quella notte sfavillavano di luci sulla terra. Sì, sapeva la vita che vi si viveva! La vita che un tempo vi aveva vissuto anche lui! E seguitava,37 quella vita; aveva sempre seguitato, mentr egli qua, come una bestia bendata, girava la stanga del molino.38 Non ci aveva pensato più! Il mondo s era chiuso per lui, nel tormento della sua casa, nell arida, ispida39 angustia della sua computisteria 40 Ma ora, ecco, gli rientrava, come per travaso violento, nello spirito. L attimo, che scoccava per lui, qua, in questa sua prigione, scorreva come un brivido elettrico per tutto il mondo, e lui con l immaginazione d improvviso risvegliata poteva, ecco, poteva seguirlo per città note e ignote, lande,41 montagne, foreste, mari Questo stesso brivido, questo stesso palpito del tempo. C erano, mentr egli qua viveva questa vita impossibile , tanti e tanti milioni d uomini sparsi su tutta la terra, che vivevano diversamente. Ora, nel medesimo attimo ch egli qua soffriva, c erano le montagne solitarie nevose che levavano al cielo notturno le azzurre fronti Sì, sì, le vedeva, le vedeva, le vedeva così c erano gli oceani le foreste E, dunque, lui ora che il mondo gli era rientrato nello spirito poteva in qualche modo consolarsi! Sì, levandosi42 ogni tanto dal suo tormento, per prendere con l immaginazione una boccata d aria nel mondo. Gli bastava! Naturalmente, il primo giorno, aveva ecceduto. S era ubriacato. Tutto il mondo, dentro d un tratto: un cataclisma. A poco a poco, si sarebbe ricomposto. Era ancora ebro43 della troppa troppa aria, lo sentiva. Sarebbe andato, appena ricomposto del tutto,44 a chiedere scusa al capo-ufficio, e avrebbe ripreso come prima la sua computisteria. Soltanto il capo-ufficio ormai non doveva pretender troppo da lui come per il passato: doveva concedergli che di tanto in tanto, tra una partita e l altra da registrare, egli facesse una capatina, sì, in Siberia oppure oppure nelle foreste del Congo: «Si fa in un attimo, signor Cavaliere mio. Ora che il treno ha fischiato . Luigi Pirandello, Novelle, a cura di L. Lugnani, Einaudi, Torino 1994 36. giovine: giovane. 37. seguitava: continuava, proseguiva. 38. stanga del molino: la sbarra del mulino a cui si attaccano gli animali per far girare la macina. 274 39. ispida: ruvida, nel senso di difficoltosa e scomoda. 40. computisteria: impiego da ragioniere. 41. lande: terre. 42. levandosi: sollevandosi, innalzandosi. 43. ebro: ebbro, ubriaco. 44. appena ricomposto del tutto: appena si fosse completamente ripreso dallo sconvolgi mento emotivo.

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Narrativa