Specchi incantati - volume A

Brividi e misteri 300 Di quello che mi passò per la testa, sarebbe assurdo parlare. Sentendomi svenire, mi appoggiai alla parete opposta. Per un attimo i poliziotti rimasero immobili, in preda ad una sorta di irrazionale terrore. Subito dopo una dozzina di robuste braccia presero a demolire la parete, che cadde tutta insieme. Il cadavere, in avanzato stato di decomposizione, intriso di sangue rappreso, stava eretto davanti agli occhi degli spettatori. Sulla sua testa, con la rossa bocca spalancata, con l unico occhio di fuoco, stava l orrenda bestia la cui astuzia mi aveva portato al delitto e la cui voce rivelatrice mi aveva consegnato al boia. Avevo murato il mostro dentro la tomba. Edgar Allan Poe, Tutti i racconti del mistero, dell incubo e del terrore, trad. di D. Palladini, Newton Compton, Roma 2014 SPECCHI di CARTA L orrore più intenso, quello più difficile da reggere, non nasce dagli sbudellamenti, degni di una macelleria, ai quali troppi scrittori e registi oggi si abbandonano: esplode nel cuore della normalità, spiazzandoci. Tanti di noi, nell infanzia, si sono affezionati a un animale, che fosse un pesciolino, un coniglio, un cane, o magari un gatto nero come il carbone. Poe parte da quest esperienza comune per trascinarci in un incubo, per scaraventarci nella mente disturbata di un condannato a morte. Un uomo senza nome, alla deriva, racconta in prima persona la sua storia, delineando la parabola che lo trasforma da ragazzo sereno e persino tenero in sadico alcolizzato, e da ultimo addirittura in un assassino. E tutto questo perché? Quanto contano il gin, il rum, il vino e quanto la perversità , il gusto di compiere il male gratuitamente, senza tornaconto, per il piacere di far soffrire gli altri, che prima o poi ci sfiora? Chi non si è trovato centinaia di volte a compiere un azione vile o stupida, per nessuna altra ragione di quella che non doveva farlo? (rr. 91-92). La letteratura non ci mette di fronte soltanto agli aspetti più nobili del cuore umano: ci insegna anche a fare i conti con i nostri più bassi istinti. Per questo non possiamo leggere Il gatto nero senza avvertire un brivido. GUIDA ALLA LETTURA Pazzo o no? Il narratore insiste sulla propria salute mentale, cercando di convincere il lettore che non ha a che fare con i deliri di un disperato: Matto non sono e certamente non sto sognando, ma domani morirò e oggi voglio liberarmi l anima (rr. 4-5). La sua è la confessione di un prigioniero alla vigilia dell esecuzione: a parlare è un uomo che non ha più nulla da perdere, senza interesse a mentire, voglioso di raccontare e non di salvare la pelle. Tuttavia la sua ossessiva insistenza sulla sincerità è sospetta; inoltre ammette di avere un carattere eccitabile, di aver mentito senza problemi alla polizia, di essere stato preda di fantasmi costruiti dalla sua immaginazione o indotti dai fumi dell alcol, del quale abusa. Fino a che punto si può credere a chi non è neppure in grado di spiegare le ragioni del proprio comportamento e le cause delle disgrazie che l hanno colpito? 207

Specchi incantati - volume A
Specchi incantati - volume A
Narrativa