Strutturare il racconto

Quello che hai appena letto è un tipico testo narrativo, ovvero un testo i cui eventi sono descritti nel loro svolgersi nel tempo, cioè secondo la fabula [ p. 106], dal più lontano (il prepararsi per andare al cinema, alle tre) al più vicino nel tempo (le cinque e mezzo, quando il narratore arriva al cinema). Il racconto è in prima persona. Strutturare il racconto Può essere utile, prima di iniziare a scrivere, organizzare le idee elaborando una breve scaletta di nuclei narrativi che rispondano alle 5 domande W: Chi sono i personaggi della scena? Che cosa fanno, che cosa è successo? Dove sono? Quando accadono i fatti? Perché accadono? La scaletta attraverso la quale siamo arrivati al nostro racconto, per esempio, è stata la seguente: Situazione (quando e dove?) Ieri dovevo andare al cinema Personaggi (chi?) Io e la mia amica Simona Che cosa è successo (che cosa?) Sono arrivato in ritardo Perché? venuto a piovere, ho visto un cinghiale, ho avuto paura Definire il narratore e il punto di vista Dopo aver stabilito nella tua scaletta che cosa raccontare, dovrai occuparti di come raccontarlo. Dovrai quindi scegliere se il tuo narratore è interno, cioè è un personaggio della storia che parla in prima persona, oppure esterno, che non partecipa agli eventi e li racconta in terza persona. Una volta definito chi è il narratore della storia, dovrai scegliere se adottare un punto di vista soggettivo o oggettivo. Queste scelte sono sempre legate al tipo di testo che dovrai produrre e al suo scopo: se, per esempio, ti viene chiesto di scrivere un racconto autobiografico o una pagina di diario, dovrai narrare in prima persona, utilizzando un punto di vista soggettivo che ti permetta di raccontare le tue emozioni, i tuoi pensieri e le tue reazioni agli eventi descritti; se, invece, devi produrre un resoconto storico, dovrai adottare un punto di vista il più oggettivo possibile. Ordinare gli eventi narrati Quando scrivi un testo narrativo devi prestare attenzione alla disposizione dei fatti: puoi scegliere se ordinarli secondo la sequenza naturale degli eventi, cioè raccontando inizialmente quello che è accaduto prima e poi, a mano a mano, quello che è accaduto dopo, oppure se utilizzare le tecniche del flash back e del flash forward per movimentare la narrazione [ p. 106]. Fai attenzione, però, perché con i salti temporali rischi di perdere il filo della narrazione, e quindi di confondere il lettore, commettendo qualche incoerenza. 150 TESTUALIT E COMUNICAZIONE

La Grammatica Treccani - volume B
La Grammatica Treccani - volume B
Lessico, semantica, testualità, comunicazione