2. FORMA E SIGNIFICATO

2 | Forma e significato

       La polisemia

Scopri la grammatica!

Osserva le parole evidenziate negli esempi e rispondi alla domanda; puoi facilmente riconoscere che si tratta ogni volta della stessa forma dello stesso verbo: scoprire.

Scoperto il monumento ai giudici Falcone e Borsellino.

(ilcentro.it)

Scoperto il primo animale in grado di vivere senza ossigeno. È un parassita dei salmoni chiamato Henneguya salminicola.

(ansa.it)

Durante il derby, noi abbiamo segnato, ma il Toro non si è scoperto per pareggiare.

(Adattato da tuttojuve.com)

Leggerti è sempre meraviglioso, oggi ho scoperto che sei anche romantico.

(tripadvisor.it)

  • Ti sembra che il verbo abbia ogni volta lo stesso significato? Prova a darne una definizione.

Molte parole hanno più di un significato. La compresenza di più significati nella stessa parola è detta polisemia. Una parola con più di un significato è detta polisemica.


Il fatto che una stessa parola possa avere due o più significati è una comodità per la nostra memoria: ci consente infatti di ricordare poche parole per descrivere tanti aspetti del mondo. Di norma, le parole che usiamo hanno più significati.


Alcune parole, invece, sono monosemiche, cioè hanno un solo significato. Le parole monosemiche sono proprie delle scienze e degli ambiti specialistici. Per esempio, pubblico ministero (o PM) indica il magistrato che nei processi rappresenta l’accusa e non può significare altro; sartorio indica un preciso muscolo della gamba e nient’altro, solfidrile indica soltanto un preciso tipo di composto chimico ecc.

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       Significato letterale e significato figurato

I significati di una parola polisemica non sono casuali, ma hanno tutti qualcosa a che fare l’uno con l’altro, perché tutti derivano da un significato primario.


Ad esempio, il significato primario del verbo scoprire è “togliere una copertura” (scoprire è, infatti, derivato dal prefisso s- + coprire). Da questo significato si sono sviluppati nel tempo tutti gli altri: 

alcuni sono significati letterali, mentre altri sono figurati.


Un significato letterale corrisponde all’immagine mentale originaria legata alla parola o se ne discosta poco. Nel caso di scoprire, i significati letterali hanno tutti a che fare con una copertura o una protezione che viene tolta.


Un significato figurato corrisponde a una immagine mentale che non coincide con quella originaria ma ha con essa uno o più aspetti in comune.


       La metafora e la metonimia

Il collegamento tra l’immagine mentale originaria e quella figurata può essere di due tipi, metaforico e metonimico.


La metafora permette di vedere le somiglianze tra oggetti e concetti diversi. È dunque un’associazione tra due significati.


Nella metafora una parola si sostituisce a un’altra sfruttando la somiglianza di significato. Ad esempio, nell’espressione la gamba del tavolo la parola gamba non indica l’arto inferiore, ma il sostegno su cui poggia il tavolo, che ha in comune con l’arto inferiore la forma allungata e la funzione di sostegno.


Se la somiglianza è resa esplicitamente con un paragone, cioè è espressa con come, non si ha una metafora bensì una similitudine: Lea è una volpe (metafora); Lea è furba come una volpe (similitudine).


La metonimia permette di vedere le relazioni tra oggetti e concetti diversi. La metonimia è dunque un’associazione tra due significati uno dei quali è una parte dell’altro.


Osserva questi esempi:

 Mio fratello ha bucato una gomma.

 Mi è piaciuto leggere Leopardi.


Nel caso di gomma ci riferiamo a un oggetto (la ruota di un veicolo) attraverso il materiale di cui è fatto (la gomma). Anche Leopardi è una metonimia, perché indica una o più opere letterarie attraverso l’autore che l’ha scritta o le ha scritte.


Avrai notato che la gomma non assomiglia alla ruota né Leopardi assomiglia alle opere che ha scritto; per questo puoi escludere che gomma e Leopardi siano metafore.


Una metonimia può essere creata in diversi modi.

  • Usando il contenuto per il contenitore:
     Passami il sale. → la saliera o il pacco del sale.
  • Usando lo strumento per l’azione svolta con quello strumento:
     Federer è una racchetta fenomenale. → gioca a tennis.
  • Usando l’autore per l’opera (o la marca per il prodotto):
     Il Musée d’Orsay possiede molti Monet. → quadri di Monet.
  • Usando l’astratto per il concreto:
     La giustizia non fa sconti a nessuno. → il sistema con cui la giustizia è amministrata.

La metafora e la metonimia creano entrambe significati figurati, che permettono di esprimere facilmente e velocemente concetti molto complessi. Sono molto utili sia nella lingua letteraria, come figure retoriche, sia nella lingua di tutti i giorni.

       Rapporti tra i significati

Scopri la grammatica!

Osserva i seguenti gruppi di parole e rispondi alle domande.

Soldato, milite, militare, combattente, armigero.
Comprare, acquistare, acquisire, entrare in possesso.
Bello, carino, grazioso, affascinante, avvenente, piacevole.

  • Che cosa hanno in comune le parole all’interno di uno stesso gruppo? 
  • Da quali parti del discorso è composto ciascun gruppo?

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       I sinonimi

Le parole che appartengono alla stessa parte del discorso e hanno un significato simile sono dette sinonimi.


I sinonimi perfetti, cioè le parole che hanno esattamente lo stesso significato, sono molto rari, mentre più comuni sono quelli che condividono una parte del significato. Prendiamo affascinante e avvenente: in alcuni casi possiamo usare indifferentemente l’uno o l’altro aggettivo:
 Com’era affascinante il protagonista del film che ho visto ieri!
 Com’era avvenente il protagonista del film che ho visto ieri!


A volte, però, questo non si può fare. Non potresti dire, infatti, sto leggendo un libro avvenente, perché l’aggettivo avvenente, diversamente da affascinante, può essere riferito soltanto a un essere umano.


Il rapporto tra i sinonimi riguarda non soltanto il significato, ma anche la formalità

Alcune parole, cioè, hanno un significato simile tra loro, persino quasi uguale, ma una è più ricercata e formale dell’altra ed è adatta a contesti più elevati:
 Mio nonno ha fatto il soldato nella seconda guerra mondiale.
 In ogni città italiana ci sono diversi monumenti al milite ignoto.


Non diresti mai Mio nonno ha fatto il milite nella seconda guerra mondiale, perché il termine milite appartiene a un linguaggio letterario ed elevato e si usa oggi quasi soltanto nell’espressione milite ignoto.


Un altro aspetto che distingue parole dal significato molto simile è la tecnicità. Una, cioè, è più adatta a un contesto tecnico-specialistico (giuridico, medico, burocratico, economico, ingegneristico ecc.) e l’altra è più comune:
 L’azienda di mio nonno ha acquisito una fabbrica di cioccolata.
 Il nonno ha comprato le paste e i cannoli.

       Gli omonimi

Non devi confondere i sinonimi con gli omònimi. Gli omonimi sono parole dalla forma uguale ma dal significato diverso. La forma uguale degli omonimi è il risultato di una coincidenza: queste parole non hanno niente in comune nel significato. Infatti hanno anche diverse origini, cioè diverse etimologie.


Ecco qualche esempio:
 miglio “unità di misura di lunghezza” (dal latino milia) / miglio “pianta erbacea originaria dell’Asia” (dal latino milium);
 fiera “mercato stagionale” (dal latino feriam) / fiera “bestia feroce” (dal latino feram);
 stagno “specchio d’acqua” (dal latino stagnum) / stagno “metallo bianco argenteo” (dal latino stagnum o stannum).


Esistono due tipi di omonimi: gli omògrafi e gli omòfoni.


Si chiamano omografi gli omonimi che si scrivono allo stesso modo, ma si pronunciano diversamente: pesca /pɛsca/ “frutto del pesco” e pesca /pesca/ “atto del pescare”; botte /botte/ “contenitore di legno” e botte /bɔtte/ “percosse”; àncora “arnese di ferro che ferma le imbarcazioni e le navi facendo presa sul fondale” e ancόra “nuovamente” e pochi altri.


Sono invece omofoni gli omonimi che si pronunciano allo stesso modo, ma si scrivono diversamente, perché uno dei due ha l’accento o l’h: se e , anno e hanno ecc.

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 LO SAPEVI? 

Può capitare che una parola polisemica sia scambiata per due (o anche più di due) omonimi, perché ha più significati così diversi tra loro che non sembrano legati alla stessa parola:
 Il libro di grammatica è composto di tre volumi.
 Il libro (o floema) serve a proteggere l’albero dall’umidità, che è il peggior nemico del legno.
 Il terzo stomaco dei ruminanti, l’omaso, è detto anche centopelle o libro.


Apparentemente non c’è nessun contatto tra i significati di libro delle tre frasi. Se così fosse, avremmo di fronte tre omonimi perfetti (si scrivono e si pronunciano allo stesso modo). Il vocabolario, però, ci viene in aiuto e dimostra che si tratta in realtà di una parola polisemica.


Osserva la voce libro del vocabolario Treccani:


libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi più comune]. – 1. a. Complesso di fogli della stessa misura, stampati o manoscritti, e cuciti insieme così da formare un volume, fornito di copertina o rilegato. Usato assol., s’intende in genere la stampa (altrimenti si specifica: lmanoscrittola mano, ecc.). [...] 4. In botanica (con sign. direttamente tratto da quello originario latino), complesso di elementi istologici diversi che si trova nei fusti, nei rami e nelle radici delle piante vascolari; è caratterizzato dalla presenza di elementi conduttori vivi (cellule e tubi cribrosi) insieme con cellule parenchimatiche e meccaniche (fibre). Viene definito lprimario quello prodotto dall’attività di meristemi primarî, e lsecondario quello prodotto per attività del cambio (meristema secondario). 5. In zoologia, la terza cavità dello stomaco concamerato dei ruminanti, caratterizzata, come indica il nome, da pieghe longitudinali della mucosa che ricordano le pagine di un libro.

(Adattato da treccani.it/vocabolario)


Tutti i significati sono elencati all’interno della voce (detta lemma) del vocabolario. Subito dopo il lemma, prima dei significati, trovi altre informazioni sulla parola: la parte del discorso (s. = sostantivo, v. = verbo ecc.); se la parola è un nome, un articolo o un pronome compare anche il genere (f. = femminile, m. = maschile); se la parola è un verbo appare anche l’indicazione tr. = transitivo o intr. = intransitivo. Compare poi tra parentesi quadre l’etimologia (cioè l’origine) della parola e, se la parola è derivata o composta, il modo in cui è formata.


In quasi tutti i vocabolari i significati diversi sono distinti da numeri e, se alcuni significati si distinguono per piccole sfumature, anche da lettere (1a, 1b...). Nel nostro caso, i significati che ci interessano sono il numero 1a, il 4 e il 5 (abbiamo eliminato gli altri per chiarezza). Nel caso degli omonimi, invece, il vocabolario registra un lemma diverso per ogni parola.

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       Gli antonimi, gli iponimi e gli iperonimi

Oltre ai sinonimi, esistono gli antònimi, o contrari, che sono parole dal significato opposto (bello / brutto, alto / basso). Sono soprattutto aggettivi.


Come per i sinonimi, gli antonimi perfetti sono rari. Un verbo come alzarsi, per esempio, ha come antonimo sedersi, ma anche sdraiarsi, abbassarsi, coricarsi, parole simili, ma che hanno sfumature di significato diverse.


Infine, esistono gli ipònimi, che sono parole dal significato contenuto in quello di un’altra parola (cane è iponimo di quadrupede, che è iponimo di animale) e gli iperònimi, parole il cui significato contiene quello di altre parole (animale è iperonimo di quadrupede, che è iperonimo di cane).

       I campi di significato

Scopri la grammatica!

Osserva di nuovo questa fotografia e svolgi l’esercizio.

  • Prova ad elencare almeno 10 parole collegate alla tua immagine mentale di piscina. Possono essere nomi, aggettivi, verbi o avverbi.
..............................................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................................

Quello che hai cominciato a costruire, svolgendo l'esercizio, è un campo di significato, o campo semantico.


Il campo semantico è l’insieme delle parole collegate tra loro da un elemento comune del significato. In questo caso l’elemento comune è la piscina, ma tutte le parole hanno intorno dei campi semantici; anzi, ogni parola si trova in mezzo a tanti campi semantici:



Dei campi semantici fanno parte anche i sinonimi, gli antonimi, gli iperonimi e gli iponimi.


Non confondere i campi semantici con le famiglie di parole [ Vol. A, pp. 757-758]. Le famiglie, infatti, raggruppano soltanto le parole che hanno in comune la stessa radice.


Ogni parola piena dell’italiano, quindi, è collegata ad altre parole: per via morfologica e semantica nelle famiglie, per via soltanto semantica nei campi semantici.


Grazie a questi legami, possiamo dire che il lessico della lingua è una rete nella quale tutte le parole, anche molto distanti tra loro, sono direttamente o indirettamente collegate.


I rapporti di significato tra parole appartenenti a uno stesso campo semantico sono uno degli elementi che ci permettono di costruire frasi e testi coerenti. La coerenza è il filo logico che lega tra loro tutte le informazioni di una frase e di un testo. Se in un testo ci sono più frasi, la coerenza permette al filo logico di passare da una frase all’altra.


Osserva le seguenti frasi:
 Alla festa di ieri Alberto non è stato invitato.
 C’è stata una festa ieri. Alberto non è stato invitato e c’è rimasto male.


Il nome festa e il verbo invitare sono tra loro in un rapporto di coerenza, cioè rimandano l’uno all’altro, anche quando si trovano in due frasi diverse, come nel secondo esempio. Il rapporto di coerenza si può realizzare perché invitare e festa fanno parte dello stesso campo semantico.

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Fissa i concetti

Le parole monosemiche hanno un solo significato. Le parole polisemiche hanno più significati: 
• il significato letterale, che corrisponde all'immagine mentale originaria della parola; 
• i significati figurati, che assomigliano per qualche aspetto a quello letterale (metafora) o ne costituiscono una parte (metonimia).
In base al rapporto tra i significati le parole possono essere: 
sinonimi, se hanno significato simile; 
omonimi, se hanno forma uguale ma significato diverso; 
antonimi (o contrari), se hanno significato opposto; 
iponimi, se il loro significato è contenuto in quello di un’altra parola; 
iperonimi, se il loro significato contiene quello di altre parole.
Le parole collegate da un elemento comune del significato formano un campo semantico. I rapporti di significato tra parole determinano la coerenza delle frasi e dei testi.

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In pratica

LA POLISEMIA

                      1  Individua la parola polisemica corrispondente a tutte e tre le immagini e, con l’aiuto del vocabolario, scrivi i diversi significati.


Parola

Significati

a.
b.
c.

                      2  Inserisci la parola polisemica mancante in ciascuna coppia di frasi, scegliendola tra le seguenti.

vite portata piano intervento

1 a. Oggi ascolteremo l’............................. di Fabrizio al convegno sulla sostenibilità delle risorse.

b. L’............................. alla caviglia è andato bene e presto Marco riprenderà a camminare.

2 a. Nella tenuta dei miei zii c’è ............................. una secolare.

b. Mi serve un’altra ............................. per fissare la mensola della libreria.

3 a. Abbiamo affittato una casa al secondo ............................. senza ascensore.

b. Il tuo ............................. è destinato a fallire.

4 a. La ............................. di quel fiume si è ridotta notevolmente durante la stagione estiva.

b. Al pranzo per il tuo matrimonio, abbiamo aspettato troppo tempo tra una ............................. e l’altra.


                      3  Per ciascuna delle parole polisemiche in elenco scrivi nel quaderno 2 frasi in cui essa assume significati diversi.

cassa conto gru direzione campagna

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SIGNIFICATO LETTERALE E SIGNIFICATO FIGURATO

                      4  Sottolinea nelle frasi le parole che hanno un significato figurato.

1. Secondo me devi aprirti con fiducia alle nuove amicizie. 2. Chi torna indietro senza neanche tentare fa sempre un errore. 3. Ogni domenica sera io e i miei amici commentiamo le reti più belle della giornata di campionato. 4. Gli avidi hanno fame di ricchezze e poca umanità. 5. Non basta chiedere scusa per lavare via le colpe: bisogna pentirsi sinceramente.


                      5  Nelle seguenti frasi, sottolinea le parole con significato figurato e scrivi tra parentesi se i significati sono di tipo metaforico o metonimico.

1. Ho mangiato troppo, ho la pancia che scoppia! (....................) 2. Avrei bisogno di un sacchetto di mele rosse per la torta che farò stasera. (....................) 3. Le quotazioni di Picasso sono sempre più alte. (....................) 4. Marta è un grissino, dovrebbe cercare di prendere peso. (....................) 5. Non uso più le biro, ma solo le penne ricaricabili, così produco meno rifiuti. (....................) 6. La storia che ha raccontato il testimone combacia con le riprese della videocamera di sorveglianza. (....................)

                      6  Leggi la poesia, sottolinea una volta le parole che hanno significato metaforico, due volte quelle che hanno significato metonimico; cerca, quindi, di spiegare le metafore e le metonimie usando soltanto parole dal significato letterale.


San Martino

La nebbia a gl’irti colli

piovigginando sale,

e sotto il maestrale

urla e biancheggia il mar;


ma per le vie del borgo

dal ribollir de’ tini

va l’aspro odor de i vini

l’anime a rallegrar.


Gira su’ ceppi accesi

lo spiedo scoppiettando:

sta il cacciator fischiando

su l’uscio a rimirar


tra le rossastre nubi

stormi d’uccelli neri,

com’esuli pensieri,

nel vespero migrar.

(G. Carducci, San Martino, in Rime nuove, 1887)

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RAPPORTI TRA I SIGNIFICATI

                      7  Indica se la parola in corsivo è un antonimo, un iponimo, un iperonimo o un sinonimo della parola in grassetto.

1. Bisogna capire a fondo ciò che si legge o si studia; così si comprendono nuove informazioni. (........................)

2. Il pezzo di arredamento del salotto che mi piace di più è la poltrona. (........................)

3. Giorgia ha un modo così sottile di fare critiche che sembra fare complimenti. (........................)

4. Il gatto è un felino che è stato addomesticato dall’uomo. (........................)

5. Non è necessario andare a fare la spesa; evitiamo di accumulare cibo superfluo. (........................)

6. Chiedo venia: spengo subito il cellulare per evitare di dover chiedervi scusa se suona mentre lavoriamo. (........................)


                      8  Leggi il testo e costruisci, nel quaderno, una tabella inserendo a destra i termini utilizzati dal brigadiere e a sinistra quelli realmente utilizzati dall’interrogato. Segui i tre esempi proposti.


Il brigadiere è davanti alla macchina da scrivere. L’interrogato, seduto davanti a lui, risponde alle domande un po’ balbettando, ma attento a dire tutto quel che ha da dire nel modo più preciso e senza una parola di troppo:

«Stamattina presto andavo in cantina ad accendere la stufa e ho trovato tutti quei fiaschi di vino dietro la cassa del carbone. Ne ho preso uno per bermelo a cena. Non ne sapevo niente che la bottiglieria di sopra era stata scassinata». Impassibile, il brigadiere batte veloce sui tasti la sua fedele trascrizione: «Il sottoscritto essendosi recato nelle prime ore antimeridiane nei locali dello scantinato per eseguire l’avviamento dell’impianto termico, dichiara d’essere casualmente incorso nel rinvenimento di un quantitativo di prodotti vinicoli, situati in posizione retrostante al recipiente adibito al contenimento del combustibile, e di aver effettuato l’asportazione di uno dei detti articoli nell’intento di consumarlo durante il pasto pomeridiano, non essendo a conoscenza dell’avvenuta effrazione dell’esercizio soprastante».

(Adattato da I. Calvino, Una pietra sopra. Discorsi di letteratura e società, 1980)


Interrogato

Brigadiere

Stamattina presto

nelle prime ore antimeridiane

andavo

essendosi recato

in cantina

nei locali dello scantinato

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                      9  Le seguenti coppie di frasi contengono delle parole ripetute. Indica, anche con l’aiuto del vocabolario, se le due parole ripetute in ciascuna coppia sono omonomi (O) o rappresentano significati diversi della stessa parola polisemica (P).


1. Il mio capo mi ha chiesto di occuparmi del progetto di questa casa. / Oggi, cadendo, ho battuto il capo. (...........)

2. Aldo è molto parco nello spendere. / Stamattina ho fatto una bella passeggiata al parco. (...........)

3. La scelta di fare bungee jumping è folle ma anche entusiasmante. / Folle di persone sono scese in piazza in varie città italiane (...........)

4. Hai un carattere davvero saldo, lo ammiro molto. / Stamattina ho pagato il saldo degli orecchini con il bancomat. (...........)

5. La pioggia è una dei fenomeni atmosferici più frequenti in natura. / Angela è un fenomeno al violoncello. (...........)

I CAMPI DI SIGNIFICATO

                      10  Osserva l'immagine e scrivi nel quaderno tutte le parole appartenenti al campo semantico del cibo (nomi, aggettivi, verbi e avverbi) che ti vengono in mente.


 giochi di PAROLE  Divisi in squadre, disegnate su un cartellone 5 cerchi come nell’esempio. Dovete inserire in ogni cerchio 5 parole per ogni campo semantico proposto e poi individuare una parola per ciascuna intersezione fra i campi semantici.

La Grammatica Treccani - volume B
La Grammatica Treccani - volume B
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