8. ASCOLTARE E PARLARE

8 | ASCOLTARE E PARLARE

Scopri la grammatica!

Mentre l’insegnante legge ad alta voce l’inizio di questo capitolo, prova a scrivere nel quaderno le informazioni più importanti.
Confronta i tuoi appunti con quelli di un compagno: avete scritto le stesse cose?

Come già sai, lo scritto e il parlato sono due varietà linguistiche [ p. 92], ciascuna delle quali presenta dei tratti caratteristici. Per questo quando ascolti o produci un testo orale devi tenere in considerazione alcuni elementi specifici dell’oralità:

  • il ritmo, la velocità e la durata del discorso influenzano la comprensione di chi ascolta;
  • il testo orale è temporaneo, non può essere riascoltato più volte (a meno che non si tratti di una registrazione, come in un podcast);
  • la produzione e la ricezione avvengono nello stesso momento, perciò chi parla deve pianificare il proprio discorso in tempo reale e chi ascolta deve mantenere costante il proprio livello d’attenzione.

       Come si prendono gli appunti

Quando ascolti una lezione è utile prendere appunti: poiché mentre ascolti un testo orale non hai tempo per soffermarti a lungo sulle parole, puoi limitarti a individuare i temi fondamentali e scrivere, in forma abbreviata, le informazioni che ti sembrano più importanti.


Per esempio, se la prima parte di questo capitolo fosse stata pronunciata oralmente come una lezione, i tuoi appunti potrebbero essere i seguenti:


parlato diverso da scritto

attenzione a ritmo velocità e durata

non puoi riascoltare

produzione e ricezione stesso momento

appunti: solo cose importanti

       Come esprimersi oralmente

Per organizzare efficacemente un discorso, soprattutto in una situazione formale come un’interrogazione, dovrai utilizzare diverse strategie:

  • studia a fondo l’argomento di cui dovrai parlare;
  • identifica lo scopo (informare, raccontare, argomentare ecc.) e i destinatari del tuo discorso;
  • individua i temi fondamentali che intendi trattare;
  • organizza i contenuti del discorso in una scaletta [ p. 162] e metti in evidenza gli snodi tra i diversi punti che dovrai affrontare assegnando a ciascuno una parola chiave;
  • esercitati più volte a voce alta, per verificare di aver memorizzato tutte le informazioni più importanti e per acquisire la sicurezza necessaria a tenere sotto controllo le tue emozioni;
  • durante l’esposizione ricorda di controllare sempre le reazioni dei tuoi destinatari, per capire, ad esempio, se è necessario cambiare il ritmo del tuo discorso per catturare l’attenzione di chi ti ascolta.

 >> pagina 178 

Fissa i concetti

L’ascolto di un testo è più efficace se si prendono appunti, in modo da fissare i temi fondamentali che vengono sviluppati dall’emittente.

Per esporre a voce un testo con chiarezza è utile, dopo avere studiato l’argomento, elaborare una scaletta dei contenuti ed esercitarsi a ripetere il discorso, prestando attenzione alle reazioni dei destinatari.

In pratica

                      1  Dividetevi in coppie; in ogni coppia, un compagno legge il testo proposto di seguito mentre l’altro prenderà appunti nel proprio quaderno. Verificate poi insieme che gli appunti comprendano tutte le informazioni principali.


Nell’Ottocento il centro più importante di produzione artistica è Parigi, la capitale francese. L’arte più innovativa e sperimentatrice è la pittura.

Agli inizi del secolo si diffonde in Europa il Romanticismo, che celebra la forza delle passioni e del sentimento e manifesta un desiderio di ritorno alla natura, contrapponendo la libertà personale dell’artista ai rigidi vincoli imposti dalle Accademie.

Più legato alle trasformazioni sociali della Rivoluzione industriale è il Realismo, un movimento che rifiuta i modelli della tradizione per rappresentare la realtà in tutti i suoi aspetti, anche quelli più disturbanti.

Nella seconda metà del secolo alcuni pittori rivoluzionari scelgono di dipingere direttamente dal vero, studiando il variare degli effetti della luce durante il giorno o le stagioni: nasce l’Impressionismo.

(E. Capretti, L. Fenelli, Le vie dell’arte, 2019)

 >> pagina 179 

                      2  Utilizzando gli appunti presi svolgendo l’esercizio 1, esponi a voce a un tuo compagno i contenuti principali del testo che hai letto, quindi scambiatevi di ruolo. Al termine dell’esercizio, ciascuno dovrà valutare l’esposizione dell’altro in termini di chiarezza e completezza delle informazioni.


                      3  Leggi il testo e segna gli appunti che ritieni più importanti. Quindi riassumilo in un massimo di 120 parole.


Artemisia Gentileschi nacque a Roma l’8 luglio del 1593, figlia di Prudenzia di Ottaviano Montoni e Orazio Gentileschi, pittore d’origine pisana che introdusse la giovane Artemisia nell’ambiente artistico. A 5 anni la bimba divenne orfana di madre e ciò non fece che saldare ulteriormente il rapporto con il padre, il quale seppe valorizzare il talento naturale di Artemisia. Apprese le basi del mestiere, dal disegno fino alla preparazione dei colori, Artemisia cominciò una vera e proprio collaborazione con il padre e nel 1610, a soli 17 anni, concluse la sua prima opera importante, Susanna e i vecchioni. Nel 1613 poi fu la volta di un altro dipinto con protagonista una forte figura femminile, Giuditta che decapita Oloferne, dove l’eroina biblica uccide il terribile generale Oloferne, che voleva conquistare Gerusalemme. Tale quadro è passato alla storia perché completato negli anni successivi ad un episodio che segnò profondamente la vita di Artemisia Gentileschi. Nel 1611, infatti, uno dei suoi maestri, tale Agostino Tassi, usò violenza carnale sulla giovane artista, salvo poi proporre al padre Orazio di sposare la ragazza con un matrimonio riparatore. Artemisia però rifiutò l’accomodamento e, cosa incredibile per l’epoca, denunciò alle autorità il suo aguzzino. La pittrice però venne sottoposta a umilianti visite mediche e torture per verificare la verità dei fatti. Alla fine riuscì a far condannare Agostino Tassi, che dovette scontare cinque anni di prigione. Era un fatto più unico che raro! In seguito la pittrice si sposò con un altro pittore, Pierantonio Stiattesi, e cominciò a lavorare tra Firenze, Roma, Venezia, Napoli e persino Londra, dove raggiunse il padre per lavorare alla corte di re Carlo I Stuart. A metà del ‘600 infine, quando l’Inghilterra stava per sprofondare nella guerra civile, Artemisia, ormai celebre in molte corti d’Europa, tornò a Napoli, dove morì nel 1653.

(Adattato da focusjunior.it)


.........................................................................................................................................................................

.........................................................................................................................................................................

.........................................................................................................................................................................

.........................................................................................................................................................................

.........................................................................................................................................................................

.........................................................................................................................................................................

.........................................................................................................................................................................

.........................................................................................................................................................................

La Grammatica Treccani - volume B
La Grammatica Treccani - volume B
Lessico, semantica, testualità, comunicazione