5. CONSIGLI PER SCRIVERE MEGLIO: I TESTI NARRATIVI

5 | CONSIGLI PER SCRIVERE MEGLIO: I TESTI NARRATIVI

Scopri la grammatica!

Leggi il seguente brano e rispondi alle domande.


Ieri sarei dovuto andare al cinema insieme con la mia amica Simona. Avevamo appuntamento alle cinque all’ingresso del cinema Lux. Alle tre, mentre mi stavo preparando, per un violento temporale è andata via la luce. Io ero solo a casa e questo inconveniente mi ha fatto perdere parecchio tempo: l’acqua era fredda, in casa si vedeva poco e per asciugarmi i capelli ho potuto usare solo l’asciugamano, visto che senza elettricità il fon non funziona. Comunque alla fine ero pronto per uscire. Appena volto l’angolo, mentre la pioggia cadeva a dirotto, vicino a un bidone della spazzatura vedo una grossa figura nera, che emetteva strani versi. Lì per lì mi sembrava un cane ma, avvicinandomi meglio, mi rendo conto che è un enorme cinghiale nero. Scatto subito all’indietro e il cinghiale comincia a fissarmi. Allora inizio a scappare, ma in direzione opposta rispetto al cinema. Mi allontano almeno per mezzo chilometro, in preda al panico.
Quando mi riprendo dalla paura, guardo l’orologio e mi rendo conto che sono le cinque meno dieci: non ce la farò mai ad arrivare in tempo! Per fortuna, ero arrivato, senza rendermene conto, di fronte alla fermata dell’autobus, che passa proprio in quel momento. Bagnato fradicio entro e, per il traffico, arrivo parecchio tempo dopo. Scendo davanti al cinema alle cinque e mezzo, quando il film era cominciato già da un quarto d’ora. Vedo Simona che mi aspettava e le chiedo scusa per il ritardo. Decidiamo che entreremo allo spettacolo delle sette e, nel frattempo, decidiamo di andare a prenderci una bella cioccolata calda, mentre io, concitato, inizio a raccontarle la mia disavventura.


  • Quando si svolgono gli eventi narrati nel testo?
  • Sai scomporre la storia in sequenze cronologiche?
  • Chi sta raccontando gli eventi?
  • Da quale punto di vista è narrata la storia?

 >> pagina 150 
Quello che hai appena letto è un tipico testo narrativo, ovvero un testo i cui eventi sono descritti nel loro svolgersi nel tempo, cioè secondo la fabula [ p. 106], dal più lontano (il prepararsi per andare al cinema, alle tre) al più vicino nel tempo (le cinque e mezzo, quando il narratore arriva al cinema). Il racconto è in prima persona.

       Strutturare il racconto

Può essere utile, prima di iniziare a scrivere, organizzare le idee elaborando una breve scaletta di nuclei narrativi che rispondano alle 5 domande W: Chi sono i personaggi della scena? Che cosa fanno, che cosa è successo? Dove sono? Quando accadono i fatti? Perché accadono?


La scaletta attraverso la quale siamo arrivati al nostro racconto, per esempio, è stata la seguente:


Situazione (quando e dove?)

Ieri dovevo andare al cinema

Personaggi (chi?)

Io e la mia amica Simona

Che cosa è successo (che cosa?)

Sono arrivato in ritardo

Perché?

È venuto a piovere, ho visto un cinghiale, ho avuto paura

       Definire il narratore e il punto di vista

Dopo aver stabilito nella tua scaletta che cosa raccontare, dovrai occuparti di come raccontarlo. Dovrai quindi scegliere se il tuo narratore è interno, cioè è un personaggio della storia che parla in prima persona, oppure esterno, che non partecipa agli eventi e li racconta in terza persona.


Una volta definito chi è il narratore della storia, dovrai scegliere se adottare un punto di vista soggettivo o oggettivo. Queste scelte sono sempre legate al tipo di testo che dovrai produrre e al suo scopo: se, per esempio, ti viene chiesto di scrivere un racconto autobiografico o una pagina di diario, dovrai narrare in prima persona, utilizzando un punto di vista soggettivo che ti permetta di raccontare le tue emozioni, i tuoi pensieri e le tue reazioni agli eventi descritti; se, invece, devi produrre un resoconto storico, dovrai adottare un punto di vista il più oggettivo possibile.

       Ordinare gli eventi narrati

Quando scrivi un testo narrativo devi prestare attenzione alla disposizione dei fatti: puoi scegliere se ordinarli secondo la sequenza naturale degli eventi, cioè raccontando inizialmente quello che è accaduto prima e poi, a mano a mano, quello che è accaduto dopo, oppure se utilizzare le tecniche del flash back e del flash forward per movimentare la narrazione [ p. 106].

Fai attenzione, però, perché con i salti temporali rischi di perdere il filo della narrazione, e quindi di confondere il lettore, commettendo qualche incoerenza.

 >> pagina 151 

       Scegliere i tempi verbali

Non c’è una regola su quale tempo usare in un racconto, l’importante è accordare bene i tempi tra loro secondo le regole della consecutio temporum [ vol. A, p. 638].


Nel nostro racconto, per esempio, il tempo cambia dal passato prossimo, della prima parte, al presente della seconda. Questo espediente vivacizza la narrazione: infatti, non appena l’azione diventa più emozionante (con l’incontro col cinghiale), la narrazione al presente consente un maggiore coinvolgimento del lettore, come se guardasse la vicenda in un film a mano a mano che si verificano i fatti narrati.

Fissa i concetti

Per scrivere un buon testo narrativo devi:
• elaborare una scaletta di nuclei narrativi che rispondano alle 5 domande W;
• stabilire se il narratore è esterno o interno alla storia e se il suo punto di vista è oggettivo o soggettivo;
• ordinare gli eventi in maniera sequenziale o facendo salti in avanti (flash forward) e indietro nel tempo (flash back);
• scegliere con cura i tempi verbali e seguire la consecutio temporum.

In pratica

                      1  Individua il brano in cui il narratore è esterno.


1.

Il mio nuovo maestro mi piace, dopo questa mattina. Durante l’entrata, mentre era già seduto al suo posto, s’affacciava di tanto in tanto alla porta della classe qualcuno dei suoi scolari dell’anno scorso, per salutarlo. Egli rispondeva: «Buon giorno», stringeva le mani che gli porgevano.

(Adattato da E. De Amicis, Cuore, 1886)


2.

Si decise di andare il giorno successivo a vedere un posto molto bello a dodici miglia da Barton, di proprietà di un cognato del Colonnello Brandon. Senza il suo interessamento sarebbe stato impossibile visitarlo, perché il proprietario, che era all’estero, aveva lasciato in proposito ordini molto severi.

(Adattato da J. Austen, Ragione e sentimento, 1951)


3.

Sono convinto che non si possano creare personaggi senza prima avere studiato a fondo gli uomini. Non avendo ancora raggiunto l’età per poter inventare, mi limiterò a raccontare. Invito dunque il lettore a credere all’autenticità di questa storia, i cui personaggi, a eccezione dell’eroina, sono tuttora in vita.

(Adattato da A. Dumas, La signora delle camelie, 1848)

 >> pagina 152 

                      2  Trasforma l’intreccio in fabula, mettendo in ordine cronologico nel quaderno tutti gli eventi narrati (in tutto 9).


Marco era solo nella sua stanza e come sempre, prima di cena, stava cercando di finire gli esercizi di algebra. Tra calcoli e soluzioni sbagliate, era facile lasciarsi andare a ricordi lontani e recenti… Per esempio, che risate quando un paio di giorni prima a Vincenzo era caduto il cono gelato sui pantaloni, suscitando l’ilarità di tutti! E che dire di Eleonora, che il mese prima aveva fatto un capitombolo davanti al ragazzo di cui era segretamente innamorata! Dopo, Marco aveva cercato di consolarla per almeno un’oretta, senza risultato; alla fine l’aveva portata a mangiare una piadina, perché il cibo fa magie!

«Marco! La cena è pronta!» urlò sua madre dalla cucina. Marco si alzò ed entrò in cucina, ma solo dopo essersi lavato le mani.


                      3  Leggi il testo e rispondi alle domande.


Di solito Fiamma pranza a casa dell’amico insieme a Zippo. I suoi genitori, che fanno i giornalisti e tutte le mattine scendono nella grande città, si sono accordati con i nonni di Martino perché diano un’occhiata alla figlia durante il giorno. Fiamma ha un po’ protestato per essere stata messa sotto tutela (ha dieci anni, è grande ormai!) ma si è trovata subito bene con Martino. A tavola l’argomento è ovviamente l’arrivo del nuovo inquilino. La nonna vorrebbe raccontare le poche notizie che ha saputo da Bortola, ma il marito la ferma subito: «Che cosa sono questi pettegolezzi? Lasciatelo in pace quel poveruomo!». Il nonno parla poco, ma quando interviene incute molta soggezione. Appena finito di mangiare, i ragazzi annunciano: «Andiamo a cogliere un po’ di mele». Ce n’è un cesto sulla tavola ma certo quelle appena colte dall’albero di casa, proprio davanti alla finestra del vicino, sono assai più buone!

(Adattato da V. Cercenà, Il mistero dipinto, 2015)


1. Chi è l’autore? ........................................................................

2. Chi è il narratore? ........................................................................

3. Il punto di vista è oggettivo, soggettivo o misto? ........................................................................

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4. La narrazione è in prima o terza persona? ........................................................................

5. Ci sono parti provenienti certamente dal punto di vista di uno o più personaggi? Se sì, quali? .............................................................................................................................................................

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                      4  Modifica l’intreccio dell’esercizio 3 con un flash forward su ciò che potrebbe avvenire in seguito.

La Grammatica Treccani - volume B
La Grammatica Treccani - volume B
Lessico, semantica, testualità, comunicazione