APPROFONDIAMO - CONCETTI E IDEE - Il sionismo

I trattati e i nuovi equilibri mondiali | CAPITOLO 3 APPROFONDIAMO CONCETTI E IDEE IL SIONISMO Il sionismo è un movimento di rinascita nazionale come ce ne sono stati molti altri nell Europa moderna: esso riguarda il popolo ebraico che è stato privato di una propria terra per circa duemila anni, da quando l imperatore romano Tito distrusse il Tempio di Gerusalemme e cacciò gli ebrei dalla Palestina. La nostalgia per la terra d origine nella tradizione ebraica fa spesso riferimento a una delle colline di Gerusalemme, detta Sion. Da qui deriva la parola sionismo, inteso come movimento di risorgimento ebraico. Fondatore del sionismo fu Theodor Herzl, un ebreo nato a Budapest nel 1860, ma di cultura tedesca. Fra il 1891 e il 1895 fu corrispondente a Parigi per un quotidiano viennese: qui assistette al processo contro Alfred Dreyfus, ufficiale dell esercito vittima di un complotto antisemita. Questa vicenda colpì Herzl al punto da convincerlo che per gli ebrei non esisteva altra soluzione che quella di diventare un popolo come gli altri , con una terra e una nazione da abitare. Dopo aver riunito il Primo congresso sionista nel 1897 a Basilea, Herzl cominciò una intensa attività organizzativa per diffondere le proprie idee e convincere gli ebrei sparsi per il mondo a tornare in Palestina. Nei suoi fondamenti, il sionismo propugnava la rinascita nazionale del popolo ebraico ma anche la convivenza con i popoli circostanti. Il movimento crebbe progressivamente, dando una spinta ideale a un processo già in atto: fra l Ottocento e i primi del Novecento, infatti, masse di ebrei in fuga dai pogrom ( persecuzioni ) dell Europa dell Est si erano rifugiate in Palestina, allora sotto il governo ottomano. Theodor Herzl davanti alla sinagoga di Basilea, sede del congresso dell Organizzazione sionista, 1903. Approfondisci gtvp.it/21storia03-03 2 QUANDO 1925 Protocollo di Ginevra UN BILANCIO UNA GUERRA MAI VISTA PRIMA Il concetto di guerra al termine del conflitto era completamente cambiato. Mai era accaduto che l umanità mettesse in campo un simile numero di esseri umani e un tale impiego di risorse e qualità di armi per distruggere se stessa. Abbiamo già detto del carattere di questo conflitto come guerra totale, che rappresentò una spaventosa anticipazione delle rischiose potenzialità future per l umanità. In questo suo essere totale, la guerra si era distinta da tutte le precedenti, mostrando molti caratteri che apparivano per la prima volta nella storia: il coinvolgimento di milioni di uomini (sia come soldati nelle file degli eserciti al fronte, sia come operai nella produzione degli armamenti nei fronti interni), il numero di Stati implicati, la distruttività delle armi usate. Fu proprio in relazione a quest ultimo problema che la comunità internazionale tentò di attivare un sistema di controllo delle armi, il cui impatto tecnologico nel corso della Grande guerra era stato notevole. Nel 1925, con il protocollo di Ginevra si giunse a un accordo in cui gli Stati aderenti stabilirono di proibire in guerra l uso di armi chimiche e batteriologiche, di gas asfissianti o velenosi. 91

Dai fatti alla Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi