8 L’ECONOMIA E LA POLITICA ESTERA

=a c ¬ ¬ de a de c a ¬a e a e a ¬ e de a ¬ | CAPITOLO 10 Alcuni disabili internati nel lager di Buchenwald, 1938. RICAPITOLANDO 1 Che cosa prevedevano le leggi di Norimberga? 2 Quali provvedimenti furono presi dal regime in seguito alla notte dei cristalli ? Da un lato, si attuò la pulizia sociale per recludere coloro che erano considerati asociali: vagabondi, alcolizzati, prostitute, omosessuali, zingari. Dall altro lato, si avviò l eliminazione degli esseri ritenuti sotto-umani (Untermenschen) per favorire l avanzamento biologico della razza germanica . Rientravano in questa categoria, secondo i nazisti, coloro che erano affetti da malattie ereditarie (circa 300 000 persone che vennero forzatamente sterilizzate), i malati di mente e i disabili. A partire dal 1939 il progetto di eutanasia ebbe ulteriori sviluppi: fu creato un registro dei neonati e dei bambini affetti da ogni forma di disabilità. Compito delle autorità era quello di convincere i genitori di questi bambini affinché li affidassero alle cliniche pediatriche, trasformate in quel caso in veri e propri centri di sterminio. Qui lo staff medico, protetto da qualunque possibile accusa legale grazie a un decreto firmato dallo stesso Hitler, eliminava i piccoli pazienti con iniezioni letali oppure facendoli morire di fame. Molto presto questa particolare politica di sterminio incluse anche gli adulti ricoverati negli istituti per gli stessi motivi. Il nome in codice di questo piano segreto fu Operazione T4 , dal nome della via di Berlino, Tiergartenstrasse 4, in cui si trovava la sede del centro operativo. Nell ambito del progetto vennero costruite anche sei strutture, dove i pazienti venivano eliminati con il monossido di carbonio in camere a gas camuffate da locali doccia; in totale le vittime furono più di 70 000. Era il preannuncio di quanto sarebbe accaduto con il genocidio ebraico. 8 Presso lo stabilimento della Volkswagen ( auto del popolo ) di Wolfsburg, Hitler presentò la Typ-1, un automobile dai prezzi accessibili per la maggior parte delle famiglie tedesche. L ECONOMIA E LA POLITICA ESTERA LA RIPRESA Dal 1933 l economia della Germania cominciò l inversione di tendenza. Hitler, attraverso una programmazione economica orientata al rilancio e allo sviluppo di tutti i settori produttivi, si mosse seguendo vari percorsi. In primo luogo, agì con la politica dei lavori pubblici per riassorbire la manodopera, anche a costo di accrescere il debito pubblico. Dopo un solo anno i disoccupati erano diminuiti di circa un milione. L altro settore di intervento fu l industria; Hitler delegò a uno dei suoi uomini più fidati, Hermann G ring (1893-1946), la responsabilità di gestire un piano di rilancio dell industria tedesca, con investimenti orientati in modo massiccio alla produzione di armamenti. Con un ritmo impressionante di ripresa, si passò dai 4 milioni di disoccupati nel 1934 ai 500 000 nel 1938; nel 1939, al momento dello scoppio della guerra, la Germania raggiunse la piena occupazione. Per il nazismo si trattò di un successo straordinario, che fece crescere ai massimi livelli il consenso intorno al regime. L intera politica economica nazista ebbe come fondamento l attuazione dell autarchia, volta a realizzare l autosufficienza economica del paese. Essa poggiava su due pilastri: il primo era costituito dalla struttura corporativa dello Stato, sull esempio di quella fascista, in cui datori di lavoro e lavoratori collaboravano alla ricchezza nazionale. L altro pilastro era rappresentato dal forte dirigismo attraverso cui lo Stato controllava tutti i settori produttivi, orientandone l attività, con l aggiunta della scelta protezionista in ambito commerciale, per favorire il mercato interno. Si vararono, infine, una serie di misure in ambito sociale sotto forma di provvidenze e assistenze ai lavoratori. 301

Dai fatti alla Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi