INTERPRETARE LA STORIA - G. L. Mosse, La brutalizzazione

C5 | INTERPRETARE LA STORIA > TESTO 1 | George Lachmann Mosse LA BRUTALIZZAZIONE POSTBELLICA Lo storico tedesco George Mosse (1918-99) coglie un aspetto caratteristico delle società europee dopo la Grande guerra: la brutalizzazione della vita politica e dei rapporti umani in genere. Tornati dalla guerra, migliaia di individui esportarono nella vita civile la violenza che avevano appreso sui campi di battaglia, con forme di aggressività che rendevano sempre più difficile la convivenza democratica. L effetto del processo di brutalizzazione sviluppatosi nel periodo tra le due guerre fu di eccitare gli uomini, di spingerli all azione contro il nemico politico, oppure di ottundere1 la sensibilità di uomini e donne di fronte allo spettacolo della crudeltà umana e alla morte. L Inghilterra e la Francia, le nazioni vittoriose, in cui la transizione dalla guerra alla pace era stata relativamente tranquilla, poterono tenere largamente (seppur non interamente) sotto controllo il processo di brutalizzazione. Ma quelle nazioni che, come la Germania, non furono altrettanto fortunate, videro una spietatezza nuova invadere la loro vita politica. [...] In buona parte dell Europa, gli anni dell immediato dopoguerra videro una crescita della criminalità e dell attivismo politico. Da un capo all altro dell Europa, parve a molti che la Grande guerra non fosse mai finita, ma si fosse prolungata nel periodo tra il primo e il secondo conflitto mondiale. Il vocabolario della battaglia politica, il desiderio di distruggere totalmente il nemico politico, e il modo in cui questi avversari venivano dipinti: tutto sembrò continuare la Prima guerra mondiale. [...] Il processo della brutalizzazione della politica lo si segue nella maniera più chiara in Germania, con il suo ciclo postbellico di rivoluzione e controrivoluzione, e con i successivi anni di incertezza politica sotto la Repubblica di Weimar. [...] La politica parlamentare fu costantemente sfidata dalle fazioni politiche estreme, dalle quali era tendenzialmente determinato il terreno del dibattito politico. [...] A destra la brutalizzazione della politica ebbe mano libera. [...] Non solo in Germania, ma in tutta Europa, la destra politica si considerava l erede dell esperienza della guerra; e il processo di brutalizzazione fu strettamente legato all allargarsi dell influenza della destra. [...] La destra politica postbellica non scorgeva nessuna differenza tra virtù e vizio negli strumenti impiegati per giungere al potere. Per i più dei suoi membri la guerra non era mai finita, e la vittoria era forse ancora a portata di mano. [...] I fattori [...] del processo di brutalizzazione legato alla guerra erano parte di un epoca nuova della politica di massa, le cui esigenze la destra comprese meglio della sinistra, mentre, dal canto suo, la Repubblica [di Weimar] ebbe grandi difficoltà a integrare le masse nel proprio sistema di governo. [...] La guerra non creò le forze che scatenò. Essa diede loro un mordente nuovo e una nuova energia, e le aiutò a vincere. L aggressività della destra politica nel 1914 non era forse poi tanto diversa da quella del 1918; e tuttavia, dopo la guerra ci troviamo di fronte a una nuova brutalità nell espressione e nell azione. [...] Durante la Repubblica di Weimar, la comunità degli individui ragionevoli si trovò costantemente di fronte movimenti che rispecchiavano il caos dei tempi, attraverso un accentuata aggressività. Le guerre mondiali. Dalla tragedia al mito dei caduti, Laterza, Roma-Bari 1990 COMPRENDERE E INTERPRETARE a In quale paese la tendenza alla brutalizzazione della vita politica si osserva con più evidenza? Per quali motivi? b Mettendo insieme la concezione della guerra che l estrema destra esprimeva e le vicende legate alla firma dei trattati di pace, delinea il quadro della vita politica nella Germania di Weimar. 1 ottundere: annebbiare, far perdere di intensità. 149

Dai fatti alla Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi