5 GLI EX TERRITORI AUSTRO-UNGARICI E OTTOMANI

Il dopoguerra in Europa | CAPITOLO 5 5 GLI EX TERRITORI g]cYJ gD& Y. . JccJC D. . Y ]c. == .CV YJ g]cYJ gD& Y. J In seguito alla frantumazione dell Impero austro-ungarico, stabilita a conclusione del conflitto mondiale, i nuovi Stati nati nell Europa centro-orientale si vennero a trovare in una condizione in cui il potere centrale apparve notevolmente instabile. Fu questo il caso delle nuove entità statali formatesi dalla divisione dei territori asburgici: Austria, Ungheria, Cecoslovacchia, Polonia, Romania, Regno dei Serbi, Croati e Sloveni. Ognuno di questi Stati mantenne quel carattere multietnico che aveva contraddistinto l Impero asburgico con l aggravante, ora, che l etnia maggioritaria pretendeva di avere più diritti rispetto alle altre minoritarie, generando così le condizioni per successivi contrasti. La difficoltà nel ricostituire un tessuto politico valido emerse attraverso i conflitti che lacerarono la società e si espressero nell azione dei movimenti di estrema destra ed estrema sinistra. QUANDO 21 marzo 1919 Nascita della Repubblica sovietica ungherese Mikl s Horthy (sul cavallo bianco in una foto del 1919) ricoprì la carica di reggente e guidò l Ungheria dal 1920 al 1944. L UNGHERIA Alcune esperienze rivoluzionarie si ebbero, per esempio, nella nuova Repubblica d Ungheria, nata nel 1918, in cui il dissolversi del vecchio regime venne visto come un opportunità per ribaltare il sistema politico ed economico da parte di operai e contadini. L occupazione delle fabbriche e la formazione di consigli operai, simili ai soviet russi, provocarono un accelerazione nei partiti socialdemocratico e comunista verso la proclamazione di una repubblica sovietica (21 marzo 1919), guidata dal fondatore del Partito comunista ungherese, Béla Kun. Ma nell arco di pochi mesi la situazione si capovolse. Le divisioni all interno del governo e, soprattutto, l isolamento internazionale della nuova repubblica ne decretarono la fine: l ammiraglio Mikl s Horthy, con il sostegno della vecchia classe dirigente asburgica e degli apparati militari, riuscì con un colpo di Stato ad abbattere la repubblica e a instaurare un regime autoritario e anticomunista che spense con forme repressive ogni possibilità di cambiamento. L AUSTRIA In Austria, asse centrale del defunto impero, era ancora forte l aspirazione a unirsi alla Germania, nel tradizionale sogno di una Grande Germania , secondo cui le due aree germaniche avrebbero dovuto unificarsi in nome della cultura e della storia comune. Questa aspirazione, però, era stata vietata dai trattati di pace. Subito dopo la guerra vi fu l instaurazione di una repubblica democratica, alla cui guida si posero le forze socialdemocratiche, dirette da Viktor Adler e Otto Bauer, che rappresentò un notevole mutamento rispetto al passato. Tuttavia tale esito non trovò stabilità e adeguato consenso nell opinione pubblica, nonostante le importanti riforme sociali a vantaggio degli strati popolari che ebbero ampia applicazione a Vienna. Nella capitale, l amministrazione socialdemocratica sperimentò un socialismo diverso 147

Dai fatti alla Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi