LA FONTE - Sidney Sonnino, “Torniamo allo Statuto”

= . a ¬a da g ¬ à a a c ¬ ¬ d¬ e ec | CAPITOLO 18 LA FONTE Sidney Sonnino, Torniamo allo Statuto Il 1° gennaio 1897, nel pieno della crisi di fine secolo successiva alla conclusione dell ultimo governo Crispi, la rivista Nuova Antologia pubblicò un articolo del deputato della Destra storica Sidney Sonnino, già ministro delle Finanze e del Tesoro tra il 1893 e il 1896. L autore, che negli anni successivi sarebbe stato più volte primo ministro e poi ministro degli Esteri durante la Prima guerra mondiale, denunciava l inefficienza delle istituzioni, rivolgendosi direttamente a re Umberto I. Due grandi forze sociali e politiche stanno crescendo ed organizzandosi in Italia, e tutte due con tendenze ed aspirazioni rivoluzionarie di fronte alla Monarchia rappresentativa e liberale. Da un lato il socialismo [ ]. Dall altro lato [ ] sta facendo passi da gigante l organizzazione clericale, che tende in realtà all oscurantismo più intollerante, alla soppressione del disordine mediante la soppressione del progresso e di ogni movimento dello spirito umano, nemica com è della libertà di coscienza e di pensiero. Di fronte a questi pericoli crescenti lo Stato liberale sta ogni giorno più demolendo spensieratamente le proprie difese. [ ] Non si può pretendere che il pubblico abbia da considerare per novantanove giorni su cento la persona del Principe come un elemento inattivo, che non deve avere e tanto meno manifestare opinioni né sentimenti nell indirizzo della cosa pubblica, ma deve far buon viso a qualunque Gabinetto possa strappare il consenso della Camera, e poi volere che il centesimo giorno, nei momenti più difficili e di crisi, quando divampano le passioni più vive, quello stesso istituto, fino allora trascurato e senza azione reale, venga issofatto rispettato e venerato da tutti, come il grande moderatore dello Stato, avente chiara e sicura coscienza della linea da seguire nell affidare a nuove mani il potere, e riscuota la cieca fiducia e l assentimento dell universale [ ]. In Italia invece, lo ripeto, è sorto un potere nuovo, parassita e ibrido, dallo Statuto non contemplato, il quale facendosi strumento e sgabello delle pretese dottrinarie e delle crescenti usurpazioni della Camera dei deputati, che vorrebbe arrogare a sé sola il diritto di parlare come interprete della volontà della nazione, è riuscito col dichiararsi a sua volta la emanazione legittima e autorizzata della rappresentanza nazionale, ad una progressiva ed effettiva usurpazione di quasi tutte le funzioni normali della Corona, facendone altrettante funzioni direttamente da sé dipendenti [ ]. Intanto la gran massa del pubblico, impensierita e sfiduciata, si dà sempre più in braccio ai rivoluzionari e ai sognatori promettitori di cure miracolose e ai ciurmadori promettitori dell età dell oro, oppure ai clericali promettitori del regno di Dio mediante il governo de suoi ministri. Forte della lettera e dello spirito dello Statuto, la Nazione si rivolge al Sovrano e gli dice: «Maestà, vigilate a mantenere integre le funzioni affidatevi, e che i successivi Ministeri hanno lasciato che Vi fossero usurpate o hanno cercato di carpirvi. A Voi solo spetta il potere esecutivo. A Voi solo spetta la nomina o la revoca dei ministri che debbono controfirmare e rispondere dei vostri atti di governo [ ] . INTERROGHIAMO LA FONTE 1 Quali sono le forze sociali e politiche che, secondo Sonnino, minacciano lo Stato liberale? 2 Quale nuovo potere, non contemplato dallo Statuto, è sorto in Italia? 3 In che modo Sonnino si rivolge a re Umberto I? 467

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento