Dai fatti alla Storia - volume 2

Fuori dall Europa: Stati Uniti, Cina e Giappone | CAPITOLO 17 QUANDO 1868-69 Guerra ©¬ QUANDO 1871 Creazione di uno Stato moderno L imperatore Mutsuhito a cavallo seguito dalla corte imperiale e dai ministri. L imperatore trasferì la sua corte da Kyoto a Edo, che divenne la nuova capitale del Giappone con il nome di Tokyo. ra dell imperatore, che rimaneva in teoria l unica, autentica fonte del potere. La vera e propria guerra civile, la guerra Boshin, venne combattuta tra il gennaio 1868 e il maggio 1869 e portò alla fine, dopo oltre 250 anni, del potere dei Tokugawa. La massima autorità del Giappone tornava ad essere l imperatore, titolo che nel 1868 era detenuto dall appena sedicenne Mutsuhito, destinato ad assumere l appellativo di Meiji Tenno , che significa imperatore illuminato . Lungi dal volere un ritorno al Giappone di età medievale, le élite militari e culturali che avevano guidato la rivolta si spesero con energia, negli anni seguenti, per modernizzare il paese, cercando di colmare il divario che lo separava dalle potenze occidentali. La transizione dal sistema feudale a uno Stato moderno fu compiuta nel giro di pochi anni: nel 1871 furono proclamate l uguaglianza giuridica di tutti i cittadini, l abolizione dei diritti feudali e la trasformazione dei feudi in circoscrizioni amministrative (con indennizzi economici per i daimyo e pensioni vitalizie per i samurai). Altre novità fondamentali introdotte nel periodo successivo furono l istituzione dell obbligo dell istruzione elementare, l unificazione della moneta, la creazione di un efficiente sistema fiscale che sostituisse i vecchi tributi in natura e l organizzazione di un esercito nazionale basato sulla coscrizione obbligatoria. Dal punto di vista economico, il governo cercò di incoraggiare la piccola proprietà terriera, ma soprattutto puntò forte su uno sviluppo industriale che doveva partire praticamente da zero. Per raggiungere questo obiettivo, furono necessari massicci finanziamenti statali (ricavati soprattutto dalla vendita delle terre sequestrate allo sho gun), acquisto di brevetti e un più dinamico rapporto con tecnici ed esperti occidentali, chiamati a lavorare in Giappone o ad ospitare giovani giapponesi in soggiorni di studio e ricerca. Infine, vi fu un amplissima espansione delle infrastrutture (soprattutto delle ferrovie), delle comunicazioni telegrafiche e del sistema finanziario, soprattutto delle banche. In maniera non dissimile da quanto era accaduto qualche anno prima in Prussia (> C16.2), anche in Giappone si trattò di una rivoluzione dall alto , una modernizzazione a tappe forzate, rapidissima e imposta dall imperatore e dai vecchi gruppi privilegiati, abili nel trasformarsi, pur con qualche eccezione, da oligarchia feudale a oligarchia industriale e finanziaria. Pochissime aperture vennero concesse alle classi borghesi, che nel frattempo dominavano la scena politica europea, o a istituzioni di stampo liberale e democratico: solo nel 1889 venne istituito un Parlamento giapponese, eletto peraltro a suffragio ristretto e con poteri molto limitati. RICAPITOLANDO 1 Com era strutturata la società in Giappone nel XIX secolo? 2 Per quale motivo furono emanati i trattati ineguali ? 3 Quali provvedimenti in ambito economico furono presi dal governo giapponese? 437

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento