Dai fatti alla Storia - volume 2

L Unità d Italia | CAPITOLO 14 QUANDO 1856 Conferenza di pace di Parigi Cavour alla conferenza di Parigi. composto da 18 000 uomini, ai comandi del generale La Marmora, fu dunque inviato in Crimea: un contributo non certo decisivo per le sorti del conflitto, ma che l anno successivo permise a Cavour di partecipare, come rappresentante di uno degli Stati vincitori, alla conferenza di pace di Parigi (1856). In quell occasione, il primo ministro piemontese presentò per la prima volta davanti alla comunità internazionale il problema della situazione nella penisola italiana, costantemente a rischio di rivoluzioni capaci di minacciare la pace e l equilibrio in Europa. In particolare, Cavour protestò contro la presenza delle truppe austriache nelle Legazioni pontificie, cioè nelle diverse province in cui era diviso lo Stato pontificio, e denunciò il malgoverno imperante nello Stato della Chiesa e nel Regno delle Due Sicilie, fonte di tensioni e instabilità. Come era facile da prevedere, il Piemonte non ottenne molto, in termini concreti, dalla conferenza di Parigi, ma Cavour raggiunse comunque il suo obiettivo: essere riconosciuto come interlocutore credibile dal resto d Europa e porsi non solo come punto di riferimento per il movimento indipendentista italiano, ma anche come garante di una soluzione non rivoluzionaria alle tensioni che attraversavano la penisola. L ALLEANZA CON LA FRANCIA Come la Prima guerra d indipendenza aveva dimostrato, il Regno di Sardegna aveva tuttavia bisogno dell aiuto di una grande potenza per sperare di sconfiggere gli austriaci e conquistare il LombardoVeneto. L identikit dell alleato ideale per i piemontesi rispondeva, in quel momento storico, alla figura dell imperatore dei francesi. Ci riferiamo a Luigi Napoleone Bonaparte che, dopo essere stato eletto presidente della repubblica nel 1849 (> C12.2), aveva assunto poteri ancora più ampi con un colpo di Stato, nel dicembre 1851, e un anno dopo aveva deciso, legittimato da un plebiscito, l abolizione della repubblica e la restaurazione dell impero (> C16.1). Napoleone III, questo fu il nome assunto da Bonaparte come imperatore, in onore dello zio Napoleone I e del figlio di questi, morto in esilio, era l unico sovrano che avesse interesse a mutare l equilibrio europeo sancito dal Congresso di Vienna. Oltre al desiderio di riprendere una politica estera di potenza, influì su Napoleone III anche la sua personale esperienza. Nel gennaio 1858 era infatti sopravvissuto a un attentato eseguito dal repubblicano e mazziniano Felice Orsini, che lanciando tre bombe contro la carrozza dell imperatore voleva vendicare l intervento di questi, quasi dieci anni prima, in difesa del papa e contro la Repubblica romana (nella quale Orsini aveva avuto incarichi di rilievo). La conferenza di pace di Parigi alla fine della Guerra di Crimea, 25 febbraio 1856. 349

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Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento