Dai fatti alla Storia - volume 2

L Unità d Italia | CAPITOLO 14 In quello stesso anno, Mazzini fondò una nuova formazione politica, il Partito d azione, uno strumento di lotta armata continua che sottolineasse ancor di più l interesse per la concreta battaglia politica, al di là di qualsiasi disputa teorica. Nonostante gli sforzi per crearsi una base di consenso tra artigiani e operai, e in particolare all interno delle società operaie di mutuo soccorso permesse dallo Statuto albertino in Piemonte e Liguria, Mazzini divenne oggetto di critiche crescenti: da un lato, i patrioti gli rimproveravano di non cercare un dialogo con le altre componenti politiche e sociali che inseguivano l obiettivo dell Unità nazionale; dall altro, era criticato da sinistra per il blando interesse mostrato verso le condizioni delle classi subalterne e per i problemi sociali. Un gruppo di giovani rivoluzionari viene ucciso per aver partecipato alle attività mazziniane. QUANDO 1857 Tentativo insurrezionale di Carlo Pisacane CARLO PISACANE E LA SPEDIZIONE DI SAPRI Introducendo un tema destinato ad avere grande fortuna e a rimanere presente a lungo nel dibattito intellettuale sull Unità d Italia, per autori quali il milanese Giuseppe Ferrari (1811-76) e il napoletano Carlo Pisacane (1818-57) la lotta risorgimentale non poteva limitarsi solo alla battaglia per la formazione di uno Stato italiano, bensì preoccuparsi anche delle condizioni di vita delle fasce più deboli della popolazione, lottando per garantire un miglioramento della loro situazione economica. Se tuttavia Ferrari era molto legato all esperienza francese e pensava che ogni futura iniziativa rivoluzionaria in Italia dovesse essere legata alla ripresa della Rivoluzione in Francia, per Pisacane il tempo per un intervento diretto e autonomo era già maturo, specie nel Regno delle Due Sicilie. Il regno borbonico presentava infatti le caratteristiche ideali, secondo Pisacane, per far esplodere una rivoluzione che fosse sociale ancor prima che politica, poiché erano presenti ristretti gruppi privilegiati, una borghesia ancora debole e vaste masse, soprattutto contadine, insoddisfatte. Le sue idee socialiste (> C15.4), che mettevano in primo piano la risposta ai bisogni materiali dei più poveri, comunque distanti da quelle mazziniane, spinsero Pisacane a guidare, in prima persona, un tentatitivo insurrezionale nel 1857. Partito da Genova con poche decine di compagni, a bordo di un piroscafo di linea, prese possesso dell imbarcazione e si diresse verso l isola di Ponza, dove liberò circa trecento detenuti dal locale carcere per ingrossare le fila del gruppo. Una volta sbarcato a Sapri, nel salernitano, Pisacane non incontrò l entusiastico appoggio dei contadini, come aveva previsto, ma anzi nella marcia verso l interno dovette fare i conti con l aperta ostilità della popolazione locale. 347

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Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento