Dai fatti alla Storia - volume 2

SEZIONE D | IL SECOLO DELLA BORGHESIA E L ET DELL IMPERIALISMO QUANDO 1850 Legge Siccardi Approfondisci Le leggi Siccardi e l entrata di Cavour nel governo La prima pagina del 21 dicembre 1847 del giornale Il Risorgimento sul quale scriveva Cavour. Camillo Benso conte di Cavour (al centro) e il re Vittorio Emanuele II (a destra): i due protagonisti della storia d Italia del dopo 1848. 344 Moncalieri, in cui li invitava a scegliere rappresentanti più moderati e inclini ad accettare la pace con l Austria, lasciando intendere che fosse in discussione la stessa sopravvivenza dello Statuto albertino e del governo liberale. Il proclama raggiunse il suo effetto, visto che la nuova maggioranza alla Camera approvò la pace di Milano. Uomo di fiducia del re, e per questo rimasto alla guida del governo nonostante il cambio di maggioranza in parlamento, Massimo D Azeglio tentò di condurre il Regno di Sardegna sulla strada della modernizzazione politica ed economica, con alterni risultati. Molto acceso fu, in particolare, nel febbraio 1850, il dibattito relativo alla legge Siccardi, che ridefiniva i rapporti tra Stato e Chiesa ponendo fine ad alcuni anacronistici privilegi di cui il clero godeva ancora nel regno, come i tribunali riservati o il diritto d asilo per chiese e conventi. Proprio in quella fase, che vide contrapposta la maggioranza moderata agli ambienti più conservatori e legati al clero, emerse un nuovo leader all interno del fronte liberale. UN NUOVO PROTAGONISTA Camillo Benso, conte di Cavour, nato a Torino nel 1810, non era il classico esponente di un aristocrazia conservatrice e contraria al cambiamento. Era infatti lontano dal fanatismo religioso, grazie in particolare alla madre, ginevrina e di fede calvinista, e soprattutto era dotato della mentalità imprenditoriale che gli derivava dalla diretta amministrazione delle sue proprietà terriere e dalla gestione del suo patrimonio. Dopo aver abbandonato la carriera militare, cui inizialmente era stato destinato (in quanto secondogenito di una famiglia nobiliare), aveva girato l Europa a partire dal 1830, trasformando al contempo la sua grande tenuta di Leri, nel Vercellese, in una fiorente azienda agricola. Vicino alla politica sin da giovanissimo, Cavour era anche giornalista, direttore di un giornale che già dal nome indicava il proprio orientamento: Il Risorgimento . L ideale di riferimento per lui era il liberalismo moderato, ovvero la difesa delle libertà fondamentali del cittadino ma all interno di una cornice istituzionale che prevedesse un sistema monarchico-costituzionale, capace di garantire libertà individuale e difesa della proprietà privata e di scongiurare il pericolo della rivoluzione e del disordine sociale. In base alla propria personale esperienza imprenditoriale e agli studi di teoria economica, in particolare di Richard Cobden (1804-65) e del liberalismo britannico, Cavour era inoltre convinto che lo sviluppo economico fosse una via obbligata per il progresso politico e civile.

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento