Dai fatti alla Storia - volume 2

Il Quarantotto | CAPITOLO 12 rappresentanti del mondo dei lavoratori diventavano parte del governo. Con i fatti del 22-24 febbraio 1848 tramontò definitivamente la monarchia in Francia, sostituita dalla Seconda Repubblica (la Prima era stata quella istituita durante la Rivoluzione > C9.3). La nuova Repubblica aveva bisogno di una nuova Costituzione e per questo il governo provvisorio convocò elezioni a suffragio universale per la formazione di un Assemblea costituente. Alphonse de Lamartine, poeta e rivoluzionario, raffigurato nel dipinto di Félix Philippoteaux mentre rifiuta la bandiera rossa indicando il tricolore francese come bandiera della nuova Repubblica. Gli ateliers nationaux a Campo di Marte a Parigi. LA SECONDA REPUBBLICA Le prime settimane di vita della Seconda Repubblica furono caratterizzate da un clima generale di grande entusiasmo, di cui sono segnali la nascita di nuovi giornali e la moltiplicazione di club e associazioni di ogni colore politico, in maniera simile a quanto accaduto nel 1789. Tra i cambiamenti più importanti che furono introdotti, spiccano l abolizione della pena di morte per i reati politici (decisione sulla quale pesò molto lo spettro del Terrore), l abolizione della schiavitù nelle colonie e la rinuncia a esportare la rivoluzione oltre i suoi confini, non appoggiando i movimenti rivoluzionari del resto d Europa. La vocazione sociale della nuova Repubblica, per quanto venisse rifiutata la proposta di sostituire il tricolore con la bandiera rossa, simbolo del socialismo, fu confermata dalle grandi novità introdotte nel mondo del lavoro. Ancor più importante della riduzione della giornata lavorativa a un massimo di undici ore, fu affermato il principio del diritto al lavoro: una decisione davvero di portata rivoluzionaria, che rendeva legittima l aspirazione di ogni cittadino al pieno impiego. Proprio allo scopo di dare lavoro ai tanti francesi colpiti dalla disoccupazione vennero creati gli ateliers nationaux ( officine nazionali ), ovvero fabbriche di Stato impegnate in lavori di pubblica utilità, come la riparazione di strade o lo scavo di canali, la cui comparsa, però, suscitò proteste sia da parte dei liberali, che vi vedevano un attacco all imprenditoria e alla proprietà privata, sia da sinistra, dove si sarebbe preferita l opzione degli stabilimenti gestiti direttamente dagli operai (ateliers sociaux) voluta da Blanc. In circa tre mesi di attività, gli ateliers nationaux diedero lavoro a oltre 100 000 disoccupati, impiegati secondo una struttura mutuata dal mondo militare: oltre a diventare automaticamente membri della Guardia Nazionale, gli operai lavoravano all interno di una rigida gerarchia, fatta di squadre (composte da 11 uomini) e, a salire, brigate, luogotenenze e compagnie. Lavoravano in media un giorno su quattro, per dare possibilità a tutti di essere impiegati, ma ricevevano un salario dignitoso, assistenza 287

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento