Dai fatti alla Storia - volume 2

SEZIONE C | L ET DELLE RIVOLUZIONI QUANDO 1820 Compromesso del Missouri Le conseguenze della colonizzazione sui nativi del continente nordamericano sono state e sono ancora oggi oggetto di diverse interpretazioni e di polemiche mai finite riguardo al comportamento tenuto dai coloni bianchi, dai singoli Stati e dal governo federale statunitense nel corso del XIX secolo. L entità dei danni materiali e spirituali subiti dalle popolazioni pellerossa sono incalcolabili: intere culture e intere popolazioni vennero spazzate via. 264 A partire dagli anni Venti sorsero le prime campagne abolizioniste, che sostenevano l obbligo morale di liberare gli schiavi, o di trasferirli in Stati non schiavisti o, addirittura, di favorirne il rientro in Africa. Seguendo quest ultima strategia, nel 1847 venne fondata una repubblica indipendente africana, non a caso chiamata Liberia, la cui capitale venne battezzata Monrovia, in onore del presidente Monroe sotto il quale erano partiti i primi gruppi di ex schiavi rimpatriati. La contrapposizione tra Stati del Nord e Stati del Sud, a proposito del tema dello schiavismo, divenne ancor più complessa mano a mano che l Unione si espandeva verso ovest. I vari presidenti che si alternarono cercarono sempre di mantenere l equilibrio tra Stati schiavisti e Stati liberi in Senato, dove sedevano due rappresentati per ogni Stato. Lo conferma il caso della già citata ammissione del Missouri, stato schiavista, all Unione, resa possibile solo dopo l approvazione di un accordo detto compromesso del Missouri (1820): esso prevedeva il divieto di introdurre e praticare la schiavitù nelle zone dell ex Louisiana francese sopra il parallelo 36° 30 nord (con l eccezione proprio del Missouri) e la creazione di un nuovo Stato libero , che ristabilisse la parità numerica con gli Stati schiavisti dopo l ingresso del Missouri. Fu così che venne creato, nella parte settentrionale del Massachusetts, lo Stato del Maine. IL FAR WEST E LE GUERRE INDIANE Come abbiamo già visto, l espansione territoriale degli Stati Uniti verso ovest proseguì per tutto l Ottocento. A spingere i pionieri alla conquista dei territori del Far West vi furono, certamente, motivazioni economiche, ovvero la corsa all oro , ma anche alle pellicce, ai pascoli e a nuove terre da coltivare. Ma ampiamente influirono anche alcuni miti , profondamente radicati nell American dream, ovvero nella promessa di arricchimento, libertà ed eguaglianza per chiunque fosse stato disposto a rischiare e a lavorare duramente. Il mito della frontiera rappresentava lo spirito di avventura del popolo americano, mentre il Manifest Destiny ( destino manifesto , espressione coniata dal giornalista John L. O Sullivan nel 1845) indicava una sorta di missione provvidenzialistica affidata agli Stati Uniti, ovvero quella di conquistare e civilizzare l intero continente nordamericano. A far le spese dell espansione americana furono, come abbiamo già visto, il Messico, privato militarmente di molti territori, e le varie popolazioni di pellerossa che abitavano l ovest. Il massacro degli indiani, fatto anche di deportazioni in campi di concentramento o di migrazioni forzate in territori isolati e riserve , subì una brusca accelerazione durante la presidenza Jackson, quando fu autorizzato, e imposto, il trasferimento forzato di centinaia di tribù (Indian Removal Act) ed ebbe inizio una nuova ondata di massacri, di cui furono vittime soprattutto i Seminole della Florida e i Cherokee.

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento