Dai fatti alla Storia - volume 2

SEZIONE A | IL SISTEMA DELL EQUILIBRIO EUROPEO E LE RELAZIONI GLOBALI La rivolta di Masaniello nella piazza del mercato a Napoli nel 1647, in un dipinto di Michelangelo Cerquozzi e Viviano Codazzi. mergere di uno spirito nazionale italiano contro il dominatore straniero, oppure come rivolte sociali, condotte da popolazioni esasperate dalla povertà. Certamente i sudditi napoletani e siciliani del re di Spagna erano sottoposti a una pressione fiscale pesantissima, volta prima di tutto a finanziare la guerra. Ma dietro tali rivolte vi erano anche altri motivi, puramente politici: l insoddisfazione di coloro che si erano opposti al governo di Olivares negli anni precedenti e che guardavano con simpatia alla monarchia francese, sotto il cui dominio, essi pensavano, le cose sarebbero migliorate. E a fomentare tali rivolte non vi furono solo membri degli strati più bassi della popolazione, come il celebre pescivendolo Tommaso Aniello, detto Masaniello, simbolo della rivolta napoletana, iniziata per via di una nuova gabella sul commercio della frutta, ma anche numerosi nobili ed esponenti dei ceti medi emergenti. Entrambe le rivolte si conclusero con il rientro degli spagnoli, a Palermo e a Napoli, e con una dura repressione. Specialmente i fatti napoletani ebbero vasta eco, e non solo per la meraviglia generale nel vedere una delle città più grandi e popolose d Europa governata, per dieci giorni (7-16 luglio 1647) dall umile Masaniello. Anche dopo la morte del pescivendolo, ucciso dai suoi stessi seguaci, i ribelli tennero testa alle truppe spagnole per nove mesi, arrivando persino a proclamare la Repubblica (ottobre 1647). L intervento di un nobile francese, Enrico di Lorena, duca di Guisa, al fianco dei rivoltosi non li aiutò a raggiungere i loro scopi: alla fine, infatti, dovettero arrendersi, il 6 aprile 1648. QUANDO 1648 Pace di Westfalia 1659 Pace dei Pirenei RICAPITOLANDO 1 Per quale motivo il conte-duca di Olivares promosse il progetto di Unione delle Armi? 2 Quali motivi portarono al fallimento della politica del conte-duca di Olivares? 24 IL DOPO OLIVARES Dopo aver rimosso dal suo incarico Olivares, Filippo IV ripose la sua fiducia su un altro aristocratico, don Luis de Haro. Amico personale del sovrano e suo più ascoltato consigliere, Haro tuttavia non godette dello stesso potere che era stato concesso a Lerma e Olivares: Filippo IV, ormai maturo ed esperto, non aveva più bisogno di un valido. Nella seconda parte del suo regno, il re dovette prendere atto che la Spagna non era più la potenza dominante in Europa: con la pace di Westfalia (1648), che pose fine alla Guerra dei Trent anni, fu costretto a riconoscere l indipendenza delle Province Unite; con la pace dei Pirenei (1659) terminò la lunga guerra con la Francia, alla quale lasciò il ruolo di principale potenza del continente. Per quanto riguarda le rivolte scoppiate negli anni Quaranta, quella catalana venne soffocata con la riconquista di Barcellona (1652), mentre il Portogallo vide riconosciuta la propria indipendenza al termine di un lungo conflitto, conclusosi solo nel 1668.

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento