1 DAL CONSOLATO ALL’IMPERO

L età napoleonica e il Congresso di Vienna | CAPITOLO 10 1 ll conferimento della Legione d onore a Napoleone in un quadro di Jean-Baptiste Debret. L onorificienza fu istituita nel 1802 per il riconoscimento di atti individuali di valore militare. Servì a Napoleone per consolidare il suo potere. In questa celebre tela, tra le prime dedicate a Napoleone, il pittore Jacques-Louis David traccia le linee fondamentali del progetto iconografico e propagandistico con il quale accompagnerà Bonaparte. DAL CONSOLATO ALL IMPERO L INARRESTABILE ASCESA DI UN GENERALE Napoleone Bonaparte non era un esponente dei classici ceti privilegiati parigini, né dell aristocrazia del regno di Francia. Proveniva da un isola, la Corsica, che solo un anno prima della sua nascita, nel 1768, era passata dal dominio della repubblica di Genova a quello francese. La sua famiglia apparteneva al ceto medio dell isola e aveva origini italiane, come prova il fatto che la versione originale del suo cognome fosse in realtà Buonaparte, poi cambiato dallo stesso Napoleone in Bonaparte per renderlo più adatto alla pronuncia francese. Per farsi strada sul continente, aveva scelto la via della carriera militare, subito carica di successi: come abbiamo visto, il suo nome emerse per la prima volta nell ottobre 1795, quando guidò la repressione di un insurrezione filomonarchica scoppiata a Parigi. In seguito, arrivarono le vittorie in serie, prima nella campagna d Italia (1796-97), e poi nella battaglia delle Piramidi, in Egitto (1798) (> C9.5 e C9.6). Protagonista del colpo di Stato del 18 brumaio (9 novembre) 1799, ordito dall abate Sieyès, Napoleone divenne, in base alla Costituzione dell anno VIII, il primo console (> A , pag. 235), chiamato, da quel momento in poi, a governare la Francia. Bonaparte rappresentava il classico uomo forte , già avvolto da un alone di leggenda per le sue vittorie militari, che godeva della fedeltà dell esercito e appariva come la personalità giusta per porre fine a dieci, interminabili anni di rivoluzione e di lotte intestine. In più, c era un sempre più numeroso e agguerrito fronte di nemici esterni da affrontare e sconfiggere, e a chi ci si poteva affidare contro di essi se non al miglior generale che la Francia aveva a disposizione in quel momento? Per più di un quindicennio (1799-1815), Napoleone fu il protagonista assoluto della storia europea, impegnato, da un lato, a costruire un potere personale che assomigliava sempre più alla monarchia da poco abbattuta, dall altro, a mantenere e a diffondere in tutto il continente l eredità della Rivoluzione, con alcuni dei suoi principi cardine: per esempio, l uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e al fisco, la soppressione della feudalità, la laicità dello Stato e la libertà individuale e del lavoro. I PLEBISCITI Nel giro di pochi anni, il potere di Napoleone, già notevole in virtù della Costituzione dell anno VIII, divenne sempre più ampio e incontrastato. Il generale non voleva però apparire come un restauratore della monarchia, di cui peraltro non si sarebbe neanche potuto presentare come legittimo erede, non essendo discendente dei Borbone né ad essi imparentato. Napoleone intendeva anzi proporsi come erede della Rivoluzione e dei suoi principi e volle che la progressiva evoluzione del suo potere e delle cariche corrispondenti non risultasse come un semplice frutto della sua sete di potere, bensì fosse approvata dai cittadini francesi. Per raggiungere questo obiettivo, Napoleone utilizzò lo 233

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento