Dai fatti alla Storia - volume 2

La Rivoluzione francese | CAPITOLO 9 Nei dibattiti che precedettero l inizio dei lavori dell assemblea si impose, sin da subito, il problema della modalità di voto: se cioè ciascuno Stato dovesse votare al proprio interno ed esprimere poi un unico voto (voto per ordine) o se invece ogni deputato, indipendentemente dal gruppo di appartenenza, dovesse esprimere un singolo voto (voto per testa). Considerando che il numero dei deputati del Terzo Stato era pari alla somma degli altri due, ne consegue che, nel caso in cui avesse prevalso la prima opzione (voto per ordine), clero e nobiltà avrebbero potuto fare fronte comune e ridurre costantemente in minoranza il Terzo Stato. Il voto per testa avrebbe invece permesso la nascita di un autentico dibattito nell assemblea, con la formazione di maggioranze che sarebbero andate al di là delle appartenenze ai singoli gruppi, unendo, per esempio, buona parte del Terzo Stato con i settori più liberali e progressisti del clero e della nobiltà. Su tale dibattito ebbe grande influenza il pensiero dell abate EmmanuelJoseph Sieyès, autore di un celebre pamphlet, Che cos è il Terzo Stato?, in cui definiva inutili e dannosi i ceti privilegiati e riaffermava i concetti di rappresentanza e di nazione. QUANDO 20 giugno 1789 Giuramento della Pallacorda 14 luglio 1789 Presa della Bastiglia Jean-Pierre Hou l, La presa della Bastiglia, XVIII secolo. L ASSEMBLEA NAZIONALE Riunitisi per la prima volta a Versailles, gli Stati Generali rimasero di fatto bloccati, per l impossibilità di raggiungere un accordo sulle modalità di voto. La condotta di Luigi XVI, indeciso se appoggiare a pieno l una o l altra opzione, di certo non aiutò. Il 17 giugno, rifiutando l opzione del voto per ordine, i rappresentanti del Terzo Stato e alcuni esponenti del clero si proclamarono Assemblea nazionale, e cioè unica e vera rappresentante della nazione. Spaventato dallo sviluppo degli eventi e di perdere il controllo degli Stati Generali, Luigi XVI ordinò di sbarrare la porta della sala dove si tenevano le sedute. A questo punto, il 20 giugno 1789, i rappresentanti del Terzo Stato decisero di riunirsi comunque nella vicina sala della Pallacorda, proclamandosi Assemblea nazionale costituente e giurando di non sciogliersi fino all ottenimento di una Costituzione per il regno di Francia. L adesione dei gruppi liberali, in minoranza all interno di nobiltà e clero, costrinse Luigi XVI ad accettare la piega presa dagli eventi, invitando anche il resto di Primo e Secondo Stato a far parte dell Assemblea nazionale costituente (9 luglio 1789). IL 14 LUGLIO 1789 Voci, più che fondate, sul ricorso all esercito e a truppe mercenarie straniere da parte del re, per stroncare sul nascere la nuova assemblea, resero immediatamente incandescente la situazione a Parigi. Aizzato dall azione di gruppi politici, detti club , presenti in Assemblea, ma ben presto anche nelle strade, nei locali pubblici e tra la gente comune, il popolo di Parigi entrò in scena il 14 luglio 1789, la data dalla quale si fa convenzionalmente iniziare la Rivoluzione francese. La folla assaltò e distrusse la Bastiglia, carcere tradizionalmente riservato ai traditori della monarchia, simbolo del dispotismo, ma anche fondamentale deposito di armi e munizioni. Da questo momento in poi, il popolo, sia a Parigi sia in varie altre 211

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Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento