Dai fatti alla Storia - volume 2

La Rivoluzione francese | CAPITOLO 9 La riapertura degli Stati Generali avvenne il 5 maggio 1789. Luigi XVI cercò di aprire un dialogo tra i ceti per affrontare la crisi finanziaria. RICAPITOLANDO 1 Quali proposte furono portate avanti dai ministri Turgot e Necker al fine di risanare le finanze dello Stato? 2 Quali nuove teorie politiche si diffusero in Francia in seguito alla Rivoluzione americana? 3 Che ruolo aveva il Parlamento di Parigi nel XVIII secolo? ISTITUZIONI DIMENTICATE Quello che era stato lo slogan dei rivoluzionari americani, No taxation without representation, esprimeva la rivendicazione di un diritto che, nella storia d Europa, era stato per lungo tempo garantito. Nelle principali monarchie del vecchio continente, i sovrani non potevano imporre liberamente tasse dirette, ma dovevano ottenere un autorizzazione da parte di specifiche assemblee, in cui sedevano i rappresentanti dei sudditi. In Francia, tale assemblea prendeva il nome di Stati Generali, ed era divisa nei tre ceti in cui era strutturata, come abbiamo visto, la società francese: Primo, Secondo e Terzo Stato. La convocazione degli Stati Generali era sempre stata insidiosa per i sovrani, perché i rappresentanti dei tre ceti, in cambio dell autorizzazione all imposizione di nuove tasse, erano soliti chiedere qualcosa al re: nuovi privilegi, esenzioni, modifiche nelle leggi e nel governo del regno, o un maggior peso politico. Fu proprio per questo motivo, per evitare di dover scendere a patti con i propri sudditi, che i re di Francia decisero di non ricorrere più agli Stati Generali, non a caso celebrati per l ultima volta nel 1614. A espletare, almeno in parte, il loro ruolo vi fu il Parlamento di Parigi, suprema corte di giustizia civile e penale, con competenza su circa un terzo del territorio del regno, ma che si limitava a correggere, eventualmente, le decisioni governative, senza produrre proposte autonome. Quando Luigi XVI fu costretto dalla crisi economica e dalle necessità finanziare a convocare nuovamente gli Stati Generali per poter imporre nuove tasse, ci si trovò nella situazione paradossale di dover ricorrere a un istituzione scomparsa da 175 anni e di cui più nessuno ricordava e conosceva il funzionamento. D altra parte, le assemblee dei notabili , di cui facevano parte rappresentanti della nobiltà ma anche del mondo della finanza e delle professioni, non avevano aiutato il re e i suoi ministri a uscire dalla crisi. Anzi, avevano evidenziato le divisioni tra chi puntava a limitare il potere del sovrano e dei ceti privilegiati e chi, godendo già di robusti privilegi, vedeva nelle difficoltà della monarchia l opportunità per indebolire la posizione del re e aumentare il proprio potere. Persino il Parlamento di Parigi, in cui prevalevano ormai elementi più giovani e radicali, sferrò in quei mesi pesanti attacchi contro il dispotismo ministeriale (> C1.5) e il peso fiscale sempre più opprimente sulle spalle dei sudditi più poveri. Cause della Rivoluzione francese Crisi economica Grande carestia dell inverno 1774-75 Antichi privilegi della nobiltà Ceto medio all interno del Terzo Stato Deficit del paese Aumento della povertà Disuguaglianza della gerarchia sociale Motore della Rivoluzione 209

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento