1 L’ASCESA DEI MINISTRI FAVORITI: LERMA E OLIVARES

Declino e ascesa. Gli opposti percorsi di Spagna e Francia | CAPITOLO 1 1 Ritratto equestre di Filippo III di Spagna in un dipinto di Diego Vel zquez. Luigi XIV interpreta il Sole in una danza di corte del 1685. L ASCESA DEI MINISTRI FAVORITI: LERMA E OLIVARES UN FENOMENO EUROPEO Vi è un elemento che accomuna tutte le principali monarchie europee del Seicento e che, proprio per questa sua natura internazionale, non può essere ritenuto casuale né caratteristico di una sola zona d Europa. Tale elemento consiste nella comparsa di figure nuove, che gli storici hanno definito con l espressione ministri favoriti : personaggi che affiancarono i sovrani europei e li aiutarono nel governo dei rispettivi regni, in alcuni casi addirittura prendendo decisioni e compiendo scelte al loro posto. Per lungo tempo si è pensato che, alla base di questa consuetudine, vi fossero motivi legati alla personalità e al carattere dei sovrani del Seicento, più deboli o meno interessati al potere e all attività di governo rispetto ai loro predecessori. In realtà vi furono altre motivazioni: già sul finire del Cinquecento, l apparato statale e dell amministrazione era diventato una macchina complessa, in cui si sovrapponevano funzionari, burocrazia, consigli, leggi e competenze, ed era ormai impossibile, per una persona sola, poter governare efficacemente tale macchina. Questo compito era tanto più difficile per sovrani che venivano ancora cresciuti secondo un educazione ispirata al mondo classico e di stampo cavalleresco, incentrata cioè su esercizi fisici, come cavalcare e combattere, ma anche sui codici d onore e sulla condotta di vita da seguire nei cerimoniali di corte, considerati tipici dei cavalieri. Questo tipo di educazione era però assolutamente inadeguata alla complessità della situazione che si trovavano ad affrontare. Se poi si trattava di monarchie composite , come quella spagnola, formate cioè da diversi territori, sparsi per ogni angolo del globo, e ognuno con le proprie leggi, consuetudini e tradizioni, ecco che l impresa diventava impossibile da sostenere per il sovrano. Fu così dunque che re come Filippo III in Spagna, Luigi XIII in Francia o Giacomo I in Inghilterra decisero di affiancare a sé personaggi di assoluta fiducia, uomini provenienti dalle fila della grande aristocrazia o dell alto clero, dotati delle qualità e delle competenze necessarie per governare le nuove, complesse monarchie europee del Seicento. UN GOVERNO STRAORDINARIO In tutte le epoche, i sovrani hanno spesso manifestato una predilezione per alcuni fra i loro sudditi, favorendone la carriera pubblica e concedendo loro titoli nobiliari, incarichi politici e militari, pensioni e onorificenze. Anche nel Cinquecento, sovrani che avevano sempre voluto mantenere nelle proprie mani il potere e avevano sempre accentrato su di sé tutte le decisioni (come nei casi di Filippo II in Spagna o di Elisabetta I in Inghilterra) avevano comunque avuto i loro favoriti: cortigiani che, per un determinato periodo, fecero carriera grazie al supporto del re, o della regina, diventandone fidati e ascoltati consiglieri. A differenza di questi ultimi, i ministri favoriti del Seicento non dovettero più dividere il potere con altri cortigiani, né accontentarsi del ruolo di semplici consiglieri. Essi infatti godevano dell assoluta fiducia dei rispettivi sovrani, dai quali ricevevano una totale delega di poteri: ovvero, po19

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento