APPROFONDIAMO - CONCETTI E IDEE - L’utilitarismo

SEZIONE B | IL TRAMONTO DELL ANCIEN R GIME E LA VIA ALLA MODERNIT INDUSTRIALE QUANDO 1762 Viene pubblicato il Contratto sociale di JeanJacques Rousseau Liberismo Dottrina economica basata sulla libertà di iniziativa, sul libero scambio e il libero mercato. Lo Stato, secondo il liberismo, deve limitarsi ad assicurare funzioni pubbliche essenziali non garantite dal mercato, come la difesa o la giustizia. Approfondisci Adam Smith, la teoria della mano invisibile RICAPITOLANDO 1 Quale idea di progresso si diffuse con l Illuminismo? 2 Quali tematiche abbracciava l Encyclopédie? 3 Che cosa affermava Rousseau nel Contratto sociale? Autore di vari scritti fondamentali, Rousseau esercitò una larga influenza soprattutto attraverso il Contratto sociale (1762). In quest opera, egli descriveva l uomo come un essere naturalmente buono, che tuttavia veniva corrotto dalle regole sociali, in particolare dalla disuguaglianza causata dalla proprietà privata. Il pensatore ginevrino proponeva dunque l istituzione di un contratto sociale, ovvero di un accordo fra tutti i cittadini che desse vita a un tipo di società nuova, basato sulla condivisione dei beni e sulla democrazia diretta (senza cioè il bisogno di un Parlamento e del suo ruolo di mediazione), l unica capace di far emergere la volontà generale . Su posizioni sostanzialmente opposte, alcune correnti di pensiero dello stesso periodo consideravano invece l uomo come un essere sostanzialmente egoista, mosso prima di tutto dal desiderio di soddisfare se stesso. Per un autore come lo scozzese Adam Smith, la società non corrompeva l uomo, ma anzi ne regolamentava gli istinti. Ne La ricchezza delle nazioni (1776), Smith spiegò che l unico modo per rendere collettivamente utili le azioni egoistiche degli individui era lasciare campo libero al mercato: un meccanismo astratto che agisce come una mano invisibile che regola, ordina e distribuisce la ricchezza. La fede nel mercato di Smith, considerato padre fondatore di quella teoria politica-economica nota come liberismo, è debitrice di altri autori settecenteschi: è il caso dell inglese Jeremy Bentham, esponente dell utilitarismo (> A ), e di Fran ois Quesnay, fondatore della fisiocrazia. Secondo quest ultima teoria economica, il valore delle merci è dato dalla natura, non dai successivi lavori e trasformazioni imposti dall uomo. L agricoltura doveva quindi essere il settore trainante dell economia e i prodotti della terra dovevano essere liberi di circolare: da qui la massima «laissez faire, laissez passer , divenuta una sorta di slogan internazionale del liberismo. APPROFONDIAMO CONCETTI E IDEE L UTILITARISMO L utilitarismo fu una dottrina filosofica che si rifaceva al pensiero di autori dell antichità, come Protagora ed Epicuro, e che ebbe larga diffusione nell Inghilterra del XVIII secolo, in un ambiente culturale fortemente influenzato dall Illuminismo francese. In tale contesto, avevano attecchito correnti di pensiero quali il sensismo e l empirismo, secondo le quali i fini dell azione umana non potevano essere astratti, bensì rivolti al soddisfacimento di desideri concreti, come il piacere, l appagamento dei bisogni e l alleviamento del dolore. Per Jeremy Bentham, maggior esponente dell utilitarismo, il bene corrispondeva a ciò che aumentava la felicità degli uomini, i quali erano naturalmente portati a perseguire il proprio utile. Rifiutando qualsiasi riferimento a leggi divine o dimensioni metafisiche, Bentham sosteneva che la moralità di un azione o di 128 un comportamento potesse essere valutata unicamente in base alla sua capacità di produrre felicità o piacere. Il rischio, di cui erano ben consapevoli gli esponenti dell utilitarismo, era che la ricerca del piacere e della felicità individuali potesse danneggiare le regole della convivenza e del vivere civile. Secondo il pensatore scozzese David Hume (1711-76), l uomo era dotato di un innata tendenza a perseguire il benessere comune e a provare compassione per le sofferenze altrui. Per Bentham, invece, le buone azioni erano tali se non si limitavano a promuovere la felicità solo per il singolo, ma per l intera comunità: l obiettivo di tutti doveva dunque essere quello di garantire la maggior felicità possibile al maggior numero di persone. L altro grande esponente dell utilitarismo inglese dell Ottocento fu John Stuart Mill (1806-73).

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento