Dai fatti alla Storia - volume 2

LABORATORIO DELLE COMPETENZE Beatissima Vergine. [ ] Un tale Masaniello pescatore, giovane di venti anni, ch era anche lui presente, fattosi capo di detti fanciulli, e di altri che accorsero e si unirono, e montato sopra di un cavallo che stava nella piazza disse: Che si levi la gabella delli frutti. Ad un batter d occhio si unirono con lui migliaia e migliaia di persone di popolo, e tutte sotto la sua guida s incamminarono verso il palazzo del Viceré. [ ] Questo Masaniello è pervenuto a segno tale di autorità, di comando, di rispetto e di ubbidienza, in questi pochi giorni, che ha fatto tremare tutta la città con li suoi ordini, li quali sono stati eseguiti da suoi seguaci con ogni puntualità e rigore: ha dimostrato prudenza, giudizio e moderazione; insomma era divenuto un re in questa città, e il più glorioso e trionfante che abbia avuto il mondo. Chi non l ha veduto, non può figurarselo nell idea; e chi l ha veduto, non può essere sufficiente a rappresentarlo perfettamente ad altri. Non vestiva altro abito che una camicia e calzoni di tela bianca ad uso di pescatore, scalzo, e senza cosa alcuna in testa; né ha voluto mutar vestito. dalla seconda lettera del cardinal Filomarino a Innocenzo X, 12 luglio 1647 B L attentato a Masaniello Il quadro riproduce un episodio legato alla rivolta di Masaniello. Il 10 luglio 1647 il nobile Giuseppe Carafa tentò un complotto, su incarico del viceré, ai danni del capopopolo napoletano con l obiettivo di eliminarlo fisicamente. Il pittore Spadaro ha voluto rappresentare Masaniello (sulla sinistra) mentre incita la folla a vendicarsi sugli autori della congiura mentre in primo piano (al centro) Giuseppe Carafa viene decapitato. Domenico Gargiulo (alias Micco Spadaro), L uccisione di Giuseppe Carafa, 1647 ca. C Rendimento di grazie dopo la cessazione della peste Nel 1656 la città di Napoli e il Mezzogiorno furono gravemente colpiti da un epidemia di peste che provocò numerosi morti, riducendo di quasi la metà gli abitanti della capitale. Durante la peste l artista Domenico Gargiulo fu ospitato dai monaci della Certosa di San Martino. Dichiarata scongiurata l epidemia nel giorno dell Immacolata Concezione, egli decise di rendere grazie alla Madonna attraverso un dipinto per i religiosi del monastero. In esso è rappresentato un chiostro dal quale è possibile vedere una Napoli devastata dalla pestilenza; al centro della scena sono presenti i certosini inginocchiati davanti a una grande lapide e, in abito rosso, è raffigurato il cardinale Ascanio Filomarino. Sulla sinistra l allegoria della peste (rappresentata come una donna anziana seminuda) è scacciata da San Martino in persona. In alto si vedono la Madonna e San Bruno di Colonia (fondatore dell ordine certosino) che intercedono verso il Cristo che depone la spada fiammeggiante, segno che l ira è ormai placata. Sulla destra (con la mano sul petto) Domenico Gargiulo (detto Spadaro) ha ritratto se stesso. 103

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento