Dai fatti alla Storia - volume 1

EDUCAZIONE CIVICA na, l esistenza delle minoranze ebraiche nelle società cristiane, in cui la presenza giudaica era sopportata , ma sempre sottoposta al rischio di divenire il capro espiatorio contro cui la rabbia popolare si scagliava in occasione delle peggiori sciagure, come un epidemia o una carestia. Ben diversa era la situazione nelle società islamiche, dove le minoranze non musulmane come ebrei e cristiani vivevano sotto la protezione dello Stato ed erano lasciate libere di professare il proprio culto, seppure nella condizione di dhimmi (sudditi di seconda classe) e sottoposte al pagamento di una tassa speciale, la jizya. Nel corso dei secoli XVI e XVII il tramonto dell unità confessionale e la diffusione del pluralismo religioso in Europa (> C16) furono all origine di un progressivo slittamento semantico del termine tolleranza che, nel corso del Seicento, da sopportazione passò a significare accettazione dei portatori di opinioni o di fedi differenti. Gradualmente la società europea si stava adattando, o in certi casi rassegnando, alla presenza della diversità al suo interno: una diversità magari indesiderata o addirittura percepita come assurda, ma non per questo privata del diritto di esistere. Come è cambiata nel tempo la posizione della Chiesa cattolica rispetto alla tolleranza religiosa? Confronta il Sillabo incluso nell enciclica Quanta cura (1864) di papa Pio IX (in particolare le proposizioni 15-18 e 77-79) con la dichiarazione Dignitatis humanae (1965) di papa Paolo VI, pubblicata nell ambito del concilio Vaticano II. Approfondisci gtvp.it/21storia01-41 IL DIRITTO ALLA TOLLERANZA Fra Sei e Settecento le ragioni della tolleranza trovarono prestigiosi difensori fra i pensatori europei. Fra questi spiccano certamente il filosofo inglese John Locke, autore della Lettera sulla tolleranza (1689), e l illuminista francese Voltaire, che pubblicò un Trattato sulla tolleranza (1763). Secondo questi pensatori ognuno deve essere libero di professare la propria religione e di esprimere il proprio pensiero. Il principio su cui si basano è che una Chiesa, qualunque essa sia, non deve trasformarsi in un sistema coercitivo, perché sarebbe La miniatura cinquecentesca di scuola persiana raffigura ambasciatori uzbechi, turcomanni e indiani che, invitati a banchetto, portano doni a Babur, primo imperatore moghul e conquistatore del sultanato di Delhi. Lo status di dhimmi ( protetti ) sanciva una superiorità religiosa dell islam ma garantiva la libertà di culto. La tolleranza degli imperatori moghul in India non fu una costante; la fede islamica ortodossa di alcuni di essi, come Aurangzeb (1658-1707), li indusse a tentare di uniformare l impero dal punto di vista religioso, attuando persecuzioni contro le fedi diverse. insensato pretendere di obbligare qualcuno a credere qualcosa contro la sua volontà. Allo stesso modo lo Stato, per mezzo del magistrato, non ha nessun diritto di imporre alcunché alla coscienza di un individuo, né di punirlo per ciò che egli pensa, o crede, o scrive; lo Stato può punire solo chi danneggia gli altri, violando la legge. Avere ed esprimere liberamente le proprie opinioni deve essere in linea di principio sempre consentito. Il diritto alla tolleranza porta con sé la possibilità di esercitare la libertà di coscienza: dal Settecento a oggi sono stati considerati pilastri irrinunciabili di una società liberale, che cioè abbia come compito primario la tutela dei diritti della persona. Il diritto alla tolleranza è confluito in tutte le più importanti carte costituzionali o dei diritti di quest epoca; lo si ritrova per esempio negli articoli 10 e 11 della Dichiarazione dei diritti dell uomo e del cittadino figlia della Rivoluzione francese (1789) e nel primo imo emendamento della Costituzione e degli Stati Uniti d America (1787). Tutte utte le carte costituzionali liberali posteriori hanno recepito il diritto ritto alla tolleranza. Il monumento ottocentesco sco dedicato a Voltaire dalla sua città natale, Ferney. Anche se rispecchia sostanzialmente il suo pensiero, iero, la frase «Non sono d accordo con quello uello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo non fu scritta da lui ma dalla a scrittrice inglese Evelyn Beatrice Hall in una biografia a del filosofo scritta nel 1906. 565 77636R_0000E01_INTE_BAS@0565.pgs 15.09.2021 15:02

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna