7 LA CULTURA DEL SEICENTO

SEZIONE D | LA COSTRUZIONE DEGLI STATI EUROPEI Ma le sue scarse capacità di comprendere la situazione e le relazioni politiche locali, unite all indisponibilità dei baroni a rischiare i loro poteri, fecero capovolgere la situazione. Le truppe spagnole ripresero in mano il controllo di Napoli e i baroni ristabilirono l ordine nelle campagne, grazie alle loro bande di armati. Il 5 aprile 1648 tutto era concluso; la reazione colpì duramente capi e gregari della rivolta, mentre i viceré da quel momento ebbero maggiore attenzione nel limitare il potere baronale. RICAPITOLANDO 1 Come si concluse la rivolta in Catalogna? 2 Quali motivi furono all origine della rivolta del Portogallo e chi ne appoggiò lo sforzo? 3 Di quali rivendicazioni si fece portatore Giulio Genoino con la rivolta di Napoli? UN FALLIMENTO? A uno sguardo complessivo, la rivolta napoletana assume una valenza politica e istituzionale che segna un momento significativo per i territori meridionali, grazie alla sua consistenza insurrezionale e all ampiezza delle figure sociali implicate nella vicenda. A Napoli le rivendicazioni riguardarono una differente distribuzione del potere politico fra i ceti, con particolare riguardo alla posizione del ceto civile, composto da professionisti e magistrati che già avevano un qualche ruolo nell amministrazione del vicereame. Si aprì anche sotto il profilo culturale un interessante stagione fatta di dibattiti di alto livello teorico, intesi a definire nuove forme costituzionali oltre che economiche, caratterizzate da un sostanziale orientamento antifeudale. Non a caso fu presa come modello di riferimento la vicenda delle Province Unite, vittoriose nella rivolta contro la Spagna: il ceto borghese professionale di Napoli vide in quell esempio di repubblica il prototipo di un possibile nuovo modello politico anche se sotto la formula, in qualche misura contraddittoria, di una monarchia come traspariva dalla denominazione di Real repubblica per di più da affidare allo straniero duca di Guisa. Probabilmente anche queste incoerenze, oltre che i reali rapporti di forza sul campo, determinarono la caduta e il fallimento dell impresa. 7 Il modello eliocentrico da un testo inglese del 1576. LA CULTURA DEL SEICENTO VERSO UNA CULTURA DELLA MODERNIT Tra le trasformazioni che interessarono il Seicento non mancarono quelle in ambito culturale, teatro di innovative elaborazioni scientifiche e filosofiche, di teorie politiche e creazioni artistiche che costituirono un decisivo passaggio per innovare la mentalità dell epoca e posero le premesse per la nascita di un sistema moderno di pensiero. Sulla scia delle conquiste del pensiero umanistico e rinascimentale (> C12), tanti intellettuali e studiosi si sforzarono di andare oltre i modelli mentali e culturali tradizionali che ancora persistevano, soprattutto per superare quel principio di autorità che impediva di mettere in discussione ciò che era stato stabilito dagli antichi studiosi, come il filosofo greco Aristotele. Era giunto il momento di trovare nuove strade e di individuare metodi e strumenti che mettessero in discussione una tradizione ancora medievale che subordinava ogni conoscenza terrena alla teologia, alla filosofia e all autorità delle Sacre Scritture. LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA L affermazione del pensiero scientifico, in particolare nel campo astronomico, rappresentò una delle maggiori espressioni di questa novità culturale. La rivoluzione scientifica come è stata denominata fu inaugurata dallo scienziato Niccolò Copernico (1473-1543) le cui teorie furono esposte nel De revolutionibus orbium coelestium del 1543 (> C12.3). Le convinzioni aristoteliche sull immobilità della terra, fissa al centro dell universo, cominciarono a incri- 544 77636R_0000E01_INTE_BAS@0544.pgs 15.09.2021 14:55

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna