APPROFONDIAMO - SCIENZA E TECNOLOGIA - Nuove armi, nuove

Vecchi e nuovi protagonisti nello scacchiere europeo del Seicento | CAPITOLO 20 CARESTIE Un ulteriore elemento che caratterizzò l andamento del secolo fu il ritorno delle grandi carestie. Il Cinquecento aveva visto una significativa crescita demografica, ma nelle tecniche agricole non c erano stati miglioramenti tali da poter sostenere a lungo tale aumento. Quando, sul finire del secolo, la piccola glaciazione (> C6.1) portò un peggioramento del clima e un graduale abbassamento delle temperature, l effetto immediato fu di compromettere le coltivazioni. Le conseguenze non furono uguali in tutto il continente: i paesi che avevano puntato sulle monocolture cerealicole, quelli del Sud, patirono maggiormente gli effetti delle carestie, mentre quelli come Paesi Bassi e Inghilterra che avevano dato spazio all allevamento ebbero la possibilità di ricorrere alle carni come alternativa ai cereali. I danni si attenuarono anche laddove si erano introdotte nuove colture, come la patata sia pure in modo limitato nel Nord Europa o il mais e il riso in alcune aree del Sud. APPROFONDIAMO SCIENZA E TECNOLOGIA NUOVE ARMI, NUOVE GUERRE Il Seicento fu teatro di una vera e propria rivoluzione militare che vide protagoniste le armi da fuoco. I vecchi e rudimentali archibugi richiedevano molto tempo per la ricarica, perciò i fucilieri venivano schierati su più file, anche diverse decine: la fila che sparava tornava nelle retrovie, sostituita da quella dietro, in modo da garantire un fuoco cadenzato. I fucilieri erano affiancati dai picchieri, che con le loro punte d acciaio montate su lunghe aste di legno li proteggevano dagli assalti della cavalleria nemica. Le cose cambiarono con l avvento del moschetto, molto più leggero rispetto all archibugio, veloce da ricaricare e relativamente preciso. Fu Maurizio di Nassau, figlio di Guglielmo d Orange, il primo a modificare la disposizione in campo delle truppe ordinandole in schiere ridotte a sole dieci file (poi si passò anche a sei). Successivamente si perfezionò Succe ancora la tecnica, alternando un unica, potente ssalva di fucileria e l attacco dei picchieri, in modo da sfruttare al meglio le caratterisfrutta di ciascuna arma. stiche offensive offe Importanti miglioramenti tecnologiImportant riguardarono anche l artiglieria ci riguarda pesante, che poté garantire pesan maggiore cadenza di fuouna m co, una buona precisione di tiro e soprattutto una grande mobilità, sopratt permettendo di spostare rapidapermet mente i cannoni dove più serviva. Ormai una parte importante dell allestimento di un esercito consisteva nel dotarsi di bravi specialisti di armi ed esplosivi. NUOVI ESERCITI PER NUOVE GUERRE A cambiare non furono solo tecniche e strategie: le stesse guerre divennero, fra il Cinquecento e il Seicento, più frequenti e lunghe, e quindi maggiormente letali oltre che più costose. Questo costrinse gli Stati ad alimentare gli eserciti con l arruolamento di un numero sempre maggiore di soldati, anche ricorrendo alla coscrizione obbligatoria, come fece il re di Svezia Gustavo Adolfo. Nacque così nel Seicento l esercito permanente, direttamente dipendente dal sovrano. Ma ciò significava svuotare le campagne e i villaggi di uomini attivi, che spesso aderivano spinti più da necessità economiche che da vero spirito guerriero. Lo stesso progresso tecnologico consentiva di reclutare persone non esperte, visto che le nuove armi potevano essere usate senza particolari addestramenti. Solo successivamente si puntò a professionalizzare l esercito e si cominciarono a mettere in atto strategie di coesione fra i soldati (anche solo fornendo loro divise regolari, cosa che non sempre accadeva prima). Col tempo, da qui si sarebbe formato uno spirito identitario nazionale, stabilendo uno stretto legame fra Stato, nazione ed esercito. Un moschettiere olandese, 1608. 517 77636R_0000E01_INTE_BAS@0517.pgs 15.09.2021 14:51

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna