6 L'INGHILTERRA DI ELISABETTA I

L Europa alla ricerca di nuovi equilibri | CAPITOLO 19 Abraham Janssens, Pace e Abbondanza, 1614. Il quadro è un allegoria delle tregua con la Spagna: la figura femminile a sinistra regge una cornucopia, simbolo di ricchezza, mentre le altre donne legano le frecce a significare la fine della guerra. RICAPITOLANDO 1 Come erano organizzati i Paesi Bassi a metà del Cinquecento e di quali autonomie godevano? 2 Quali conseguenze ebbe il tentativo di introdurre l Inquisizione spagnola nei Paesi Bassi? 3 Quale politica seguì il duca d Alba per reprimere la rivolta? 4 Come si orientò Filippo III in politica estera? Regnanti inglesi (figli di Enrico VIII Tudor) 1547-53: Edoardo VI Madre: Jane Seymour III moglie 1553-58: Maria I Madre: Caterina d Aragona I moglie 1558-1603: Elisabetta I Madre: Anna Bolena II moglie me vedremo demoralizzò gli asburgici rinvigorendo invece le Province Unite. Filippo II si intromise anche nelle vicende della Francia (che analizzeremo più avanti), alle prese con una guerra civile tra cattolici e protestanti, e nel 1589 decise di intervenirvi militarmente a sostegno della fazione cattolica. Questa complessa situazione rendeva sempre più precarie le condizioni delle finanze statali e nel 1596, per la terza volta, Filippo II fu costretto a dichiarare bancarotta. Il re si convinse della necessità di uscire con urgenza dalla serie di impegni bellici (contro l Inghilterra, la Francia e i Paesi Bassi) che aveva intrapreso in nome delle sue pretese egemoniche, ma la morte lo colse nel 1598, poco dopo aver firmato la pace con la Francia. Spettò al figlio Filippo III (1578-1621) avviare una politica più prudente, che lo portò nel 1604 a ottenere la pace con l Inghilterra, mentre nel 1609 venne stabilita una tregua di dodici anni con le Province Unite: quest ultimo atto sanciva se non la definitiva vittoria almeno l affermazione di un piccolo Stato, dinamico e determinato, su una grande potenza, ormai incamminata verso il declino. UN BILANCIO Sotto il governo di Filippo II la Spagna aveva raggiunto l apice della potenza. Certamente ai suoi eredi egli lasciò un regno saldo dal punto di vista politico, con una macchina amministrativa farraginosa ma robusta. Ma il progetto egemonico di primato politico-militare della Spagna e di unità della fede cattolica aveva dovuto fermarsi di fronte alla resistenza opposta da inglesi, francesi e olandesi. Soprattutto, Filippo lasciava una gravissima situazione finanziaria e socioeconomica. Il perdurare di antichi privilegi, accompagnati dalla mentalità poco propensa all apertura e al cambiamento, costituirono il vero ostacolo allo sviluppo spagnolo come dimostrava la progressiva decadenza dei maggiori centri per i commerci internazionali (Siviglia, Barcellona). 6 L INGHILTERRA DI ELISABETTA I LE DIFFICOLT DINASTICHE Nell Inghilterra del Cinquecento le questioni dinastiche e religiose si intrecciavano strettamente. La necessità di avere un erede maschio aveva portato, come abbiamo visto, Enrico VIII a rompere i rapporti con il papato e con la Chiesa cattolica, dando origine a uno scisma da cui nacque la Chiesa anglicana (> C16.6). Dopo di lui era salito al trono l unico figlio maschio, Edoardo VI, avuto dalla terza moglie, Jane Seymour. Sotto il suo breve regno erano stati mossi passi importanti per l affermazione della nuova Chiesa nazionale. Con la prematura morte di Edoardo la corona era passata a Maria, figlia di Caterina d Aragona. Di formazione cattolica, Maria aveva sposato nel 1554 Filippo II (non ancora divenuto re di Spagna) e dato avvio a una feroce politica di repressione del protestantesimo, che le valse il soprannome di Sanguinaria . Con la morte di Maria nel 1558, il parlamento inglese tra tutti i pretendenti al trono appoggiò la figlia di Anna Bolena, Elisabetta. 497 77636R_0000E01_INTE_BAS@0497.pgs 15.09.2021 15:08

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna