Dai fatti alla Storia - volume 1

L Europa alla ricerca di nuovi equilibri | CAPITOLO 19 QUANDO 7 ottobre 1571 Battaglia di Lepanto Il 7 ottobre 1571 le navi cristiane affrontarono la flotta turca nel mare davanti a Lepanto, in Grecia. Le galere si assalirono con la consueta tattica dello speronamento per giungere allo scontro corpo a corpo. La battaglia fu particolarmente cruenta: i cristiani persero circa 8000 uomini e 10 navi mentre più di 20 000 furono i morti fra i musulmani, che riuscirono a salvare solo una trentina di navi su 230: moltissimi ottomani furono fatti prigionieri mentre circa 15 000 schiavi cristiani, incatenati ai remi delle galere ottomane, furono liberati. PAROLE DALLA STORIA Galera La galera o galea era una delle imbarcazioni più diffuse nel Mediterraneo, sia per i trasporti che per la guerra. Aveva due alberi ma era mossa prevalentemente da rematori, da 26 a 36 per fiancata, a seconda della lunghezza della nave. Ai remi erano posti schiavi (cristiani o musulmani), sbandati in cerca di un qualche guadagno e condannati ai lavori forzati, detti appunto galeotti. Oggi con il termine galera si intende genericamente un istituto di pena: si usano espressioni come andare in galera oppure avanzo di galera (per indicare una persona disonesta). Schiavi ai remi su una galea turca. La vittoria delle forze cristiane ebbe un impatto enorme in Europa, perché dimostrava che gli infedeli non erano imbattibili e che il Mediterraneo poteva tornare a essere un mare cristiano. In realtà, le forze della Lega santa non seppero approfittare del vantaggio ottenuto a causa delle rivalità che riemersero soprattutto fra Genova e Venezia per la competizione sui mari; la flotta ottomana poté così ricostituirsi rapidamente. Un risultato di un certo rilievo per gli Stati europei fu comunque il fatto che da quel momento l Impero ottomano rivolse prevalentemente le sue mire espansionistiche verso oriente. Un armistizio fra il re spagnolo e il sultano (1580) portò la pace per alcuni anni nello scontro fra due mondi che continuarono comunque ad avere rapporti di natura commerciale. Il sogno di Filippo, di essere custode della cristianità di fronte all avanzata dell islam, per un momento sembrò avverarsi. Le navi spagnole entrano nel porto di Lisbona, particolare di un affresco di fine Cinquecento. L ANNESSIONE DEL PORTOGALLO Nel 1578 a Filippo II si offrì una nuova occasione per arricchire la già notevole estensione dei suoi domini. Il re del Portogallo Sebastiano Aviz aveva tentato l avventura militare contro il sultanato del Marocco, spinto oltre che da motivi religiosi dagli interessi economici dei mercanti di Lisbona, che volevano contrastare la concorrenza musulmana. Ma la spedizione vide la disastrosa sconfitta dell esercito portoghese e lo stesso re trovò la morte senza lasciare successori. Il breve regno dello zio di Sebastiano, il cardinale Enrico (morto nel 1580), pose fine alla secolare dinastia degli Aviz (> C9.4) e Filippo II poté avanzare la sua pretesa al trono in quanto strettamente imparentato con la casata reale, dal momento che vi appartenevano sia la madre, Isabella, sia la sua prima moglie, la principessa Maria di Portogallo. Una fazione contraria all unione con la Spagna tentò di opporsi ma Filippo, dopo un vittorioso scontro navale nelle Azzorre, ottenne la corona portoghese e 493 77636R_0000E01_INTE_BAS@0493.pgs 15.09.2021 15:07

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna