Dai fatti alla Storia - volume 1

SEZIONE D | LA COSTRUZIONE DEGLI STATI EUROPEI L immagine, un affresco quattrocentesco nella cattedrale di Ivrea, mostra la miracolosa resurrezione di un bambino, nato morto, per il tempo necessario a ricevere il battesimo. Secondo la dottrina, i bambini morti ancora nel peccato originale non potevano accedere al paradiso e per questo alcuni ipotizzarono per le loro anime l esistenza di un limbo dei bambini , privo della grazia di Dio ma senza punizioni eterne. All origine della crescita della popolazione stava un insieme di fattori diversi. Le epidemie, anche se ancora ricorrenti, ebbero un minore impatto. Gli studiosi di demografia hanno contato almeno 17 ondate di peste fra il 1348 e il 1534 e successivamente ci fu un ritorno epidemico in media ogni 13 anni fin dopo la metà del Seicento; ciò che cambiò in modo decisivo fu la virulenza e la diffusività dei contagi, che risultarono meno devastanti e più localizzati rispetto alla peste nera . La minore frequenza di altre malattie e soprattutto delle carestie contribuì a ridurre il tasso di mortalità. Al contrario, crebbe il tasso di natalità: la disponibilità di risorse favoriva la formazione di nuovi nuclei familiari, che avevano la possibilità di fare più figli anche perché le coppie cominciarono a sposarsi più precocemente. LA DURATA DELLA VITA Non era invece variata di molto la durata media della vita, che rimaneva attorno ai 35-40 anni fra coloro che superavano la soglia dei 5 anni. La mortalità infantile era infatti molto alta: dai dati di Francia e Spagna risulta che, in alcuni periodi, addirittura il 50% dei bambini moriva intorno ai dieci anni. Si spiega così perché, nonostante un alto numero di nati per ogni donna sposata, per molti decenni si siano avuti incrementi minimi o comunque limitati. Solo la presenza concomitante di vari fattori favorevoli nel corso del Cinquecento, come abbiamo visto, favorì una decisa e continua ascesa della popolazione, sopperendo agli altri fattori critici. Una nobildonna francese al bagno, mentre la balia si occupa del figlio (1570 ca.). LA NASCITA DELL INFANZIA In questo periodo cominciò a modificarsi anche la mentalità riguardo all infanzia. Nel Medioevo questa fascia d età era sostanzialmente esclusa e dimenticata, non godeva di particolari attenzioni educative anche per via dell alta mortalità nei primi anni di vita, che costituiva una piaga per le famiglie di ogni ceto sociale. Ad aumentare il senso di distacco emotivo c era anche l alta mortalità tra le donne in seguito al parto, per cui spesso i bambini crescevano con la nuova moglie del padre: specie nelle famiglie povere o dove c era un titolo cui ambire questo poteva essere causa di trascuratezza o peggio (come dimostra la figura della matrigna cattiva delle fiabe popolari). Molto diffuso era poi l uso di dare subito i figli a balia, affidandoli cioè a una donna che li allattava, solitamente dietro compenso. Questa pratica aveva varie motivazioni: le famiglie ricche potevano ricorrervi per salvaguardare la salute della puerpera o per avere più tempo da dedicare alla vita sociale, quelle più povere per permettere alla madre di lavorare fuori casa e accrescere le entrate familiari. Se quindi il dare i figli a balia non significava automaticamente voler loro meno bene, creava comunque uno stato di distanza anche emotiva con i genitori, facendo nascere un forte legame (quello con la balia) che veniva bruscamente spezzato con il ritorno alla casa paterna. Solo con l età moderna, fra il Cinquecento e il Seicento, prima fra gli ambienti più agiati (borghesi e urbani in particolare) poi anche in altri strati sociali si diffuse una sensibilità diversa nei confronti dei figli, non più visti come accadeva soprattutto tra i ceti aristocratici come semplici prosecutori della ca- 466 77636R_0000E01_INTE_BAS@0466.pgs 15.09.2021 13:53

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna