5 LA FINE DELL’IDEALE UNIVERSALISTICO

Lotte per il dominio europeo | CAPITOLO 15 5 DOVE Verdun Metz Toul QUANDO 1556 Abdicazione di Carlo V LA FINE DELL IDEALE UNIVERSALISTICO r Y]J = JD =g].JD = JD%=.ccJ %Y D J ] gY&. J Alla morte di Francesco I, avvenuta nel 1547, il figlio Enrico II di Valois (1519-59) riprese lo spirito combattivo del padre, ben determinato a non dare tregua a Carlo V. La prima mossa del re francese fu di andare a cercare alleati proprio in casa asburgica: visto che in Germania si intensificava lo scontro tra cattolici e protestanti, prese le parti dei principi luterani tedeschi, ostili all imperatore, concludendo con loro un accordo nel 1552. Enrico avviò il conflitto conquistando i vescovati di Metz, Toul e Verdun, in Lorena. Il successivo armistizio, come era già avvenuto, non modificò la situazione esistente, lasciando intatte le ragioni di fondo del conflitto. Anche con gli ottomani Enrico seguì la politica paterna di alleanza a scopo antiasburgico. Sul fronte italiano fu rilevante il tentativo di Siena, alleata del re di Francia, di cacciare le truppe spagnole insediate in città (1552). A fermare i senesi intervenne Cosimo de Medici, che per questo fu ricompensato da Carlo con l assegnazione di Siena a Firenze; inoltre fu creato lo Stato dei Presìdi, un sistema di fortezze a scopo difensivo collocato in varie località della costa toscana. A questo punto si verificò un evento imprevisto: Carlo V, che stava ancora combattendo in terra di Germania nella speranza di trovare soluzioni al conflitto innescato dalla Riforma protestante, decise di ritirarsi dalla vita politica, amareggiato per non essere riuscito a conseguire nel corso degli anni la tanto desiderata unità religiosa. Nel 1556 abdicò e si ritirò in convento a Yuste, in Spagna. Con questo atto stabilì anche come spartire i suoi domini: al figlio Filippo assegnò la Spagna con i territori italiani di Milano, Napoli, Sicilia e Sardegna, le colonie nelle Americhe e i Paesi Bassi (corrispondenti agli attuali Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo); al fratello Ferdinando consegnò i domini ereditari degli Asburgo e la corona imperiale. Carlo V morì nel 1558. Con lui si chiudeva l ultimo tentativo di ristabilire l ideale dell impero universale, un progetto ormai inconciliabile sia con la formazione degli Stati nazionali sia con la presenza di diffuse entità locali. Nella valutazione del suo lascito politico va sottolineata, per il peso che ebbe nella storia politica europea, l importanza della scelta di dividere gli assi ereditari della corona, imperiale e spagnolo. Sul piano dell unità religiosa, quando si rese conto dell impossibilità di realizzare il suo ideale, Carlo si sforzò di trovare le forme più adeguate di coesistenza fra cattolici e protestanti, aprendo la strada a nuove e moderne prospettive pluraliste. Frans Francken il Giovane, Allegoria dell abdicazione di Carlo V a Bruxelles, 1630-40 ca. Nell atto di cedere il suo potere, l imperatore riceve l omaggio dei continenti. Le divinità marine alludono all America. = V . c g C Y ].] Con la separazione dei domini asburgici la Francia si liberò dal temuto accerchiamento imperiale. In Italia, intanto, il dominio spagnolo era ormai ben definito e furono destinati al fallimento i tentativi di rovesciarlo, come quando papa Paolo IV cercò inutilmente di riaccendere il conflitto chiedendo al re francese di formare una nuova lega antispagnola. 395 77636R_0000E01_INTE_BAS@0395.pgs 15.09.2021 14:06

Dai fatti alla Storia - volume 1
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Dal Medioevo all’Età moderna