APPROFONDIAMO - ECONOMIA E SOCIETÀ - Guerra di corsa e

Lotte per il dominio europeo | CAPITOLO 15 Approfondisci Il corsaro Barbarossa Il sultano ottomano muoveva le sue pedine anche su un altro scacchiere, il Mediterraneo, dove voleva rafforzare i propri interessi commerciali estendendo il suo controllo sulle coste nordafricane. Il sultano ottenne il sostegno degli Stati berberi che si affacciavano sul mare e che avevano interesse a proteggere le scorrerie di pirati e corsari (> A ) contro le navi e le città costiere europee, da cui ottenevano ingenti guadagni. Tra i maggiori corsari vi fu Khair ad-Din (1475-1546), noto agli europei con il nome di Barbarossa, che agì per decenni razziando le coste italiane, dalla Puglia alla Liguria. APPROFONDIAMO ECONOMIA E SOCIET GUERRA DI CORSA E PIRATERIA La pirateria, cioè la cattura e la predazione delle navi, fu praticata fin dai tempi più remoti. Utilizzata come guerra marittima, intendeva arrecare il maggior danno possibile al nemico, colpendolo nelle sorgenti stesse della sua ricchezza e della sua economia. Nel Medioevo fu chiamata guerra di corsa perché si trattava di correre a caccia delle navi nemiche. Se in una prima fase pirateria e guerra di corsa si confondono, successivamente quest ultima si distingue per alcune caratteristiche, in primo luogo l adesione e spesso il sostegno del sovrano o del governo al corsaro. Un altra caratteristica era la possibilità per il corsaro di agire solo in tempo di guerra e contro un nemico dello Stato: ma documenti del XII e XIII secolo dicono che anche in tempo di pace alcuni privati avevano la licenza di correre contro navi di un paese che aveva arrecato danno a loro concittadini. Questa corsa, detta di rappresaglia , era frequentissima in tutto il Mediterraneo. incerta l epoca in cui apparvero le prime lettere di marca, cioè i primi permessi dei sovrani, che autorizzavano ad armarsi, ma abbiamo testimonianze certe nel Trecento. Nel Quattrocento furono corsari famosissimi i francesi Coulomp, o Coulon. LA GUERRA SUI MARI Guerra di corsa e pirateria caratterizzarono il confronto militare e religioso nel Mediterraneo. Nel mondo islamico si distinse Khair ad-Din, detto Barbarossa, le cui imprese in Africa lo portarono alla conquista di Algeri e di Tunisi. La sua abilità gli guadagnò la nomina a capitano generale della marina ottomana. Nella sua La cattura della galea del corsaro barbaresco Simain Rais nelle acque del Tirreno da parte della flotta dei Cavalieri di Santo Stefano, nel 1585. lunga carriera affrontò più volte le flotte europee, spesso vincendole; oltre ad accumulare enormi ricchezze personali, inviò a Istanbul decine di galere cariche di oro e di schiavi cristiani. Lo stesso ovviamente facevano anche gli europei con i prigionieri islamici. Famosi furono poi i corsari inglesi, che ebbero la loro epoca d oro nel secondo Cinquecento, sotto il regno di Elisabetta I. Più o meno apertamente, la regina partecipava ai rischi finanziari ma anche ai ricchi guadagni di personaggi come Francis Drake e Walter Raleigh. In questo senso la guerra di corsa, soprattutto quella condotta sulle rotte oceaniche contro le navi spagnole che portavano oro e argento dalle Americhe, ebbe un peso non irrilevante nella formazione della ricchezza di alcuni Stati europei tra il Cinquecento e il Seicento. Approfondisci gtvp.it/21storia01-29 393 77636R_0000E01_INTE_BAS@0393.pgs 15.09.2021 14:06

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna