APPROFONDIAMO - CONCETTI E IDEE - Usura

SEZIONE B | LA TRANSIZIONE ALLA MODERNIT Abiura Atto di rinuncia solenne a una fede o a una dottrina. Gli ebrei erano malvisti, inoltre, perché oltre a svolgere attività di tipo commerciale e finanziario praticavano l usura (> A ), cioè il prestito di denaro a interessi molto alti, proibito ai cristiani dalla Chiesa, che lo aveva reso praticabile solo verso stranieri o da stranieri, come appunto erano considerati gli ebrei. Per questi motivi erano stati ed erano oggetto di persecuzioni e violenze. Nel 1492 fu decisa la loro espulsione dal paese, che potevano evitare solo accettando come si stava facendo per i moriscos di convertirsi al cristianesimo. Non pochi ebrei accettarono l abiura, ma la loro presenza fu sempre meno tollerata e su di loro pesò un clima di sospetto riguardo alla sincerità della APPROFONDIAMO CONCETTI E IDEE USURA Il divieto di praticare il prestito a interesse era già stabilito nella cultura ebraica. L Antico Testamento apprezza i beni materiali e in diversi brani l abbondanza è ritenuta un segno della benedizione divina. Nello stesso tempo si condannano il cattivo uso dei beni economici, l ingiustizia e specificatamente l usura: «Non farai al tuo fratello prestiti a interesse, né di denaro né di viveri, né di qualunque cosa che si presta a interesse. Allo straniero potrai prestare a interesse, ma non al tuo fratello (Deuteronomio, 23, 20-21). Il cristianesimo proibì per lungo tempo qualunque attività di prestito a interesse, considerato usura in quanto per la Chiesa il profitto avveniva utilizzando il tempo, che apparteneva solo a Dio. La condanna però non era assoluta, in quanto era consentito il prestito allo straniero . Agli ebrei, che si ponevano al di fuori della christianitas, era dunque consentito prestare denaro ai cristiani. La Chiesa romana riteneva peccato l usura in base al principio di fratellanza instaurata da Cristo fra tutti gli esseri umani. Anche i Padri della Chiesa, nei primi secoli dell era cristiana, erano intervenuti con la loro autorità per opporsi all usura, sostenendo che contrastava la visione di una società fondata sulla carità. La Chiesa mantenne il suo atteggiamento di condanna e nel 1139 stabilì di negare la sepoltura cristiana tiana per gli usurai che non si fossero pentiti e non avessero vessero restituito i loro illeciti guadagni. UNA NUOVA PROSPETTIVA Ma il progresso delle attività economiche he favorì un ripensamento. Si compì una a progressiva distinzione fra usura e credito: l usura restava proibita, perché l interesse sull uso di un capitale era considerato un profitto non giustificato, mentre il credito praticato dai mer- canti appariva lecito in quanto giusto prezzo per l indennizzo del mancato guadagno che il mercante avrebbe ottenuto investendo il denaro in una diversa attività. Alcuni teologi contribuirono a ritenere accettabili i pagamenti di interessi a questo scopo, valorizzando l attività mercantile. Nella seconda metà del Duecento si giunse a una migliore definizione della questione. L usuraio continuava a essere l individuo avido e ingannatore del prossimo, mentre il mercante era colui che metteva a rischio il proprio capitale per il bene della comunità. Da una parte dunque la condanna dell usura, attestata anche da Dante nel canto XVII dell Inferno, ma dall altra una certa apertura nel riconoscere il valore del commercio. Il pensiero di Tommaso d Aquino fu decisivo nel distinguere l usura dai risarcimenti che era lecito chiedere in relazione a un prestito. Il prestatore di denaro assunse l immagine di chi, facendo circolare la propria ricchezza, agiva per favorire il bene sociale. La convinzione di un valore buono del denaro incoraggerà la nascita e lo sviluppo dei Monti di Pietà, una istituzione nata all interno della Chiesa nel Quattrocento per promuovere prestiti a tassi di interesse ridotti per p i meno abbienti. Dante nel cerchio degli usurai, condannati a stare seduti nella sabbia rovente sotto una pioggia infuocata (miniatura trecentesca). Gli usurai sono collocati nel girone dei violenti contro l ordine naturale stabilito da Dio, perché traevano la loro ricchezza non dal lavoro ma dal denaro stesso. 238 77636R_0000E01_INTE_BAS@0238.pgs 15.09.2021 14:52

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna